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Mazda CX-5
Dal 2012, con la CX-5, la Mazda presidia il segmento delle Suv di taglia media. La carrozzeria ha un’aria sportiveggiante, con un muso massiccio e grintoso, una linea di cintura alta e forme scolpite, secondo le regole introdotte dalla filosofia stilistica Kodo design. La stessa impostazione di massima è stata mantenuta dalla seconda generazione, lanciata nel 2018 con una sagoma dai volumi più definiti ma immutata nelle dimensioni. Queste ultime sono piuttosto generose, con una lunghezza superiore ai 4 metri e mezzo che si traduce in un’abitabilità e in una capacità di carico ai vertici della categoria. Il bagagliaio, in particolare, si fa apprezzare anche per la praticità, con lo schienale frazionato che si ribalta molto facilmente. Solo l'eventuale occupante del posto centrale del divano può lamentarsi per l’ingombro del tunnel centrale. Oltre che spazioso, l’interno delle CX-5 è anche ben fatto, con assemblaggi precisi e sedili ampi e accoglienti. Le prestazioni sono generalmente buone, grazie a un peso tutto sommato contenuto rispetto alla media delle rivali. Su strada, questa Mazda si rivela sempre stabile e sicura e l’eventuale presenza della trazione integrale la rende ancor più bilanciata ed equilibrata.
I MOTORI
I numeri parlano chiaro: le versioni best seller della Mazda CX-5 sono state quelle diesel e oggi buona parte delle inserzioni riguarda proprio gli esemplari a gasolio, che portano il nome Skyactive-D. il motore più diffuso ha una cilindrata piuttosto atipica, 2,2 litri, ma la cubatura non deve spaventare: con una sapiente messa punto, i tecnici giapponesi sono riusciti a contenere i consumi medi di tutte le configurazioni proposte in listino nel corso degli anni. A livello di trasmissione c’è un’ampia scelta, sia a livello di trazione (che può essere anteriore o integrale), sia in fatto di cambio, manuale o automatico. Più rari sono invece la CX-5 Skyactive G a benzina, proposte a loro volta a due o a quattro ruote motrici.
PRO E CONTRO
La Mazda CX-5 è un’auto piacevole da guidare, che trasmette buone sensazioni al pilota, rispondendo in modo puntuale e omogeneo a ogni comando. La meccanica, in particolare, è progettata con soluzioni raffinate ed esclusive, che assicurano un rendimento gradevole e un’elevata efficienza in ogni condizione d’utilizzo. Lo sterzo non brilla per prontezza, ma è comunque abbastanza preciso. Il lavoro di affinamento svolto dagli ingegneri sulla scocca e su tanti piccoli dettagli ha fatto fare agli esemplari della seconda generazione un sensibile passo avanti. Ciò vale sia in fatto di confort di marcia, sia di qualità della vita a bordo, oltre che - ma ciò è scontato - in materia di ricchezza delle dotazioni. Migliorabile resta invece il comportamento dei freni sui fondi differenziati a bassa aderenza, dove la nostra prova ha rilevato spazi d'arresto un po’ troppo lunghi. Qualche critica va anche alla visibilità, a causa soprattutto della forma dei montanti anteriori.
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I MOTORI
I numeri parlano chiaro: le versioni best seller della Mazda CX-5 sono state quelle diesel e oggi buona parte delle inserzioni riguarda proprio gli esemplari a gasolio, che portano il nome Skyactive-D. il motore più diffuso ha una cilindrata piuttosto atipica, 2,2 litri, ma la cubatura non deve spaventare: con una sapiente messa punto, i tecnici giapponesi sono riusciti a contenere i consumi medi di tutte le configurazioni proposte in listino nel corso degli anni. A livello di trasmissione c’è un’ampia scelta, sia a livello di trazione (che può essere anteriore o integrale), sia in fatto di cambio, manuale o automatico. Più rari sono invece la CX-5 Skyactive G a benzina, proposte a loro volta a due o a quattro ruote motrici.
PRO E CONTRO
La Mazda CX-5 è un’auto piacevole da guidare, che trasmette buone sensazioni al pilota, rispondendo in modo puntuale e omogeneo a ogni comando. La meccanica, in particolare, è progettata con soluzioni raffinate ed esclusive, che assicurano un rendimento gradevole e un’elevata efficienza in ogni condizione d’utilizzo. Lo sterzo non brilla per prontezza, ma è comunque abbastanza preciso. Il lavoro di affinamento svolto dagli ingegneri sulla scocca e su tanti piccoli dettagli ha fatto fare agli esemplari della seconda generazione un sensibile passo avanti. Ciò vale sia in fatto di confort di marcia, sia di qualità della vita a bordo, oltre che - ma ciò è scontato - in materia di ricchezza delle dotazioni. Migliorabile resta invece il comportamento dei freni sui fondi differenziati a bassa aderenza, dove la nostra prova ha rilevato spazi d'arresto un po’ troppo lunghi. Qualche critica va anche alla visibilità, a causa soprattutto della forma dei montanti anteriori.
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