Subaru Justy
I MOTORI
Il fatto che la Subaru Justy abbia avuto una storia tanto movimentata fa sì che anche a livello di motorizzazioni si presenti un quadro assai variegato. Sotto il cofano delle vetture più datate si trova di norma un propulsore 1.200 a benzina. La cilindrata è quindi salita a 1.300 con il primo ricambio generazionale, soglia superata di poco con entrata in scena della Justy GX3, leggermente più brillante delle antenate. Con il passaggio nell’era Daihatsu, questa Subaru ha invece adottato un motore a tre cilindri 1.0, proposto sia a benzina che a doppia alimentazione, benzina e Gpl. L’ultima Justy si differenzia da quelle precedenti per il fatto di avere due sole ruote motrici e la trazione anteriore. Le Justy realizzate in collaborazione con la Suzuki hanno infatti trazione integrale e lo stesso vale anche per quelle nate nella galassia delle Pleiadi. Queste ultime, tra l’altro, per quanto ormai rare, sono a volte equipaggiate anche di un raffinato cambio automatico a variazione continua in luogo della classica trasmissione manuale.
PRO E CONTRO
La Subaru Justy ha costruito buona parte delle sue fortune commerciali puntando sulla trazione integrale e sulla capacità di muoversi bene anche sui fondi a bassa aderenza. Non è un caso che molti annunci riguardino vetture 4wd, quelle caratterizzate cioè, a prescindere dall’età, da una notevole versatilità d’impiego. Un altro punto di forza tramandatosi di generazione in generazione è la grande agilità, figlia di dimensioni compatte e di masse contenute. Un ulteriore denominatore comune sono arredi che badano al sodo. Salendo su una qualsiasi di queste Subaru non si troverà forse un ambiente lussuoso, ma quel che c’è è comunque ben assemblato e fatto per resistere bene alle sollecitazioni. Casomai ci si può lamentare di qualche lacuna a livello di equipaggiamenti, di una capacità di carico non all’altezza della miglior concorrenza e di una precisione di guida solo discreta. Le scelte fatte dai tecnici per garantire un buon comportamento anche sui fondi accidentati si pagano infatti quando si cerca di affrontare le curve con piglio sportivo.