Mazda RX-8
I MOTORI
A spingere tutte le RX-8 distribuite ufficialmente in Europa è stato un solo propulsore, il cui progetto Renesis non ha eguali nel resto della produzione mondiale attuale. Si tratta infatti di un motore rotativo Wankel a lobi, privo dunque delle classiche parti in moto alterno (bielle, pistoni e valvole). Le sue due camere hanno una cilindrata complessiva di 1.308 cm3, che per convenzione corrispondono a 2,6 litri di un motore tradizionale. L’1.3 Wankel della Mazda eroga una potenza di 231 CV a 8.200 giri, mentre la coppia massima è di 211 Nm a 5.500 giri. Il reparto trasmissione prevede invece un cambio manuale a sei marce e la trazione posteriore, con albero di fibre composite. Grazie al motore montato in posizione anteriore centrale, alle spalle dell’assale anteriore, la distribuzione delle masse è abbastanza uniforme: 52% sull’avantreno e 48% sul retrotreno.
PRO E CONTRO
La Mazda RX-8 è un’auto capace di regalare grandi emozioni nella guida. Buona parte del merito va al motore, che ha una curva di erogazione incredibilmente ampia. Spinge bene sin dai bassi regimi e sale di giri con una rapidità impressionante. Con un carattere quasi motociclistico, si scatena una volta superati i 7.000 giri e raggiunge d’un fiato i 9.000 giri con un sibilo sorprendente, pronto ad allungare di altri 500 giri prima dell’intervento del limitatore. Telaio e assetto sono all’altezza di tanta meccanica. Il comportamento stradale è quanto di meglio ci si possa aspettare da un’auto di questo genere. Lo sterzo è pronto, preciso e progressivo, mentre i freni assicurano un ottimo feeling e spazi d’arresto contenuti anche nell’uso più intenso. La tenuta di strada, poi, è esemplare, con inserimenti in traiettoria fulminei, un solido appoggio sulle ruote esterne e una grande disinvoltura anche nei cambi di direzione, nei quali la RX-8 mette in mostra anche un’eccellente stabilità. Sul libro nero finiscono invece i consumi elevati, la scarsa visibilità posteriore e l’assenza della ruota di scorta.