
“Leading the way will be fleets”. Non ha dubbi Robert Goodwill, ministro dei trasporti inglese: i veicoli a guida autonoma si diffonderanno grazie alle flotte, aziendali e pubbliche. Saranno loro ad aprire la strada alle auto guidate dall’intelligenza artificiale. Le parole sono state pronunciate da Goodwill durante una conferenza organizzata nei giorni scorsi a Londra dalla locale associazione dei costruttori, la SMMT, Society of Motor Manufacturers and Traders.
Investimenti elevati. Il ministro ha sottolineato l’obiettivo dell’Inghilterra di conquistare la leadership mondiale sulla guida autonoma, per la quale il Governo ha investito una parte dei 15 miliardi di sterline del piano “Road Investment Strategy”, approvato lo scorso dicembre: delle risorse stanziate, 100 milioni saranno dedicati più in generale alla mobilità “intelligente” mentre 40 milioni andranno nello specifico al supporto delle iniziative sui veicoli senza conducente.
Circolazione libera. In Inghilterra, come ha ricordato il ministro, le auto a guida autonoma possono circolare liberamente sulle strade senza la necessità di ottenere permessi particolari, semplicemente attenendosi alle regole contenute in un code of practice. Niente targhe particolari, nessuna autorizzazione specifica. Il Governo ha comunque identificato 4 città, Greenwich, Milton Keynes, Coventry e Bristol, come luoghi ideali per i test, finanziando con 19 milioni di sterline le locali amministrazioni per lo sviluppo di infrastrutture in grado di dialogare con le auto.
I vantaggi per l’economia. E non solo. La leadership sull’auto a guida autonoma potrebbe creare in Inghilterra, secondo il ministro, 320 mila nuovi posti di lavoro e un aumento della sicurezza stradale: secondo uno studio KPMG, riportato durante la conferenza, se ogni auto fosse connessa (anche con diversi gradi di connettività), si riuscirebbero ad evitare 25 mila incidenti gravi ogni anno, salvando 2.500 vite umane. Secondo Goodwill, il ritorno per l’economia inglese degli investimenti effettuati, sarebbe di 40 miliardi di sterline nei prossimi 15 anni.
Alessandro Marchetti Tricamo
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