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Stato di ebbrezza
Arriva l’alcolock

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La riforma del Codice della strada, entrata in vigore il 14 dicembre 2024, ha stabilito che le caratteristiche e le modalità di installazione dell’alcolock avrebbero dovuto essere emanate entro sei mesi, ossia entro il 14 giugno (ma il termine non era perentorio). Il 17 marzo scorso lo schema di regolamento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato trasmesso all’Unione Europea, al cosiddetto Tris, il sistema di informazione sulle regolamentazioni tecniche, per una pubblica consultazione finalizzata a valutarne la conformità al diritto comunitario. Dunque, salvo eventuali modifiche che dovessero rendersi necessarie, prima dell’estate il provvedimento potrebbe entrare in vigore. Vediamo nel dettaglio che cosa prevede.

Caratteristiche. L'alcolock è l’etilometro collegato all’auto che ne impedisce l’avviamento in caso di tasso alcolemico nel sangue superiore a 0,0 g/l. Ogni dispositivo dovrà rispondere alla norma europea EN 50436 sugli etilometri, dovrà essere omologato ai sensi del regolamento UNECE n. 10 e dovrà riportare marchio del fabbricante, tipo, numero di serie, versione del software, validità della taratura, marcatura dell’omologazione e marchio CE. Ogni produttore dovrà allegare a ciascun dispositivo le istruzioni di installazione e di uso e manutenzione con l’elenco dei modelli di veicoli sui quali potrà essere installato o, al contrario, non potrà esserlo. Sia questo elenco, sia quello degli installatori autorizzati dovranno essere comunicati alla Motorizzazione civile, che li metterà a disposizione di tutti i cittadini sul Portale dell’automobilista.

Taratura. Come accennato, prima di essere messo in commercio l’alcolock dovrà essere testato secondo la norma EN 50436-1. Questa verifica dovrà essere effettuata da un laboratorio indipendente accreditato. Il certificato di taratura, con la durata della validità, dovrà essere allegato al dispositivo e tenuto a bordo del veicolo.

Su quali veicoli? In generale, l’alcolock potrà essere installato sia su autoveicoli (autovetture e autocarri) già predisposti per la sua installazione, ossia dotati di specifica interfaccia, sia su veicoli che non lo sono (ricordiamo che l’obbligo di predisposizione è obbligatorio per le auto di nuova omologazione fin dal luglio 2022).

Installazione. L’officina autorizzata dal produttore dovrà installare (ed eventualmente disinstallare) il dispositivo rispettando le indicazioni e le procedure stabilite. Dovrà poi applicare su di esso un sigillo autodistruttivo che ne impedisca l’alterazione o la manomissione. L’installazione e lo smontaggio non rientrano tra le operazioni tecniche soggette a visita e prova, dunque non servirà alcun collaudo in Motorizzazione civile. L’installatore, però, dovrà consegnare al proprietario dell’auto, oltre alle istruzioni per l’uso e la manutenzione (comprese le informazioni sullo scarico dei dati rilevati e memorizzati), la dichiarazione di avvenuta e corretta installazione e il certificato di taratura con un intervallo di taratura valido, ossia con la data oltre la quale lo strumento dovrà nuovamente essere tarato da un laboratorio accreditato. Questi due documenti dovranno essere tenuti a bordo dell’auto in originale e mostrati in caso di controllo da parte delle forze di polizia.

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