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Industria e Finanza

Faraday Future
Geely diventerà azionista di minoranza

Rosario Murgida
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Faraday Future - Geely diventerà azionista di minoranza

L’elenco delle aziende estere controllate o partecipate dalla Zhejiang Geely Holding si allunga ulteriormente con l’ingresso della Faraday Future. La società cinese, che attualmente controlla la Volvo, la Geely Automobile, la Polestar, la Proton, la Lotus e la London Electric Vehicle Company, oltre a essere il primo azionista della Daimler, acquisirà una partecipazione di minoranza nel capitale della startup statunitense nel corso della prossima quotazione in Borsa. 

La Spac. La Faraday sbarcherà a Wall Street tramite un’operazione che negli ultimi mesi è stata utilizzata da diverse aziende automobilistiche come la Nikola o la Fisker per reperire nuovi capitali e quotarsi sulla piazza finanziaria newyorkese: la fusione con una Spac, un veicolo già quotato e appositamente costituito da alcuni investitori per acquisire aziende e portarle in Borsa. La Faraday ha siglato un accordo per un’integrazione con la Property Solutions Acquisition Corp, promossa e guidata dall’immobiliarista Jordan Vogel, e la nascita di una newco dal valore di 3,4 miliardi di dollari. Il coinvolgimento della Geely si dovrebbe sostanziare in una partecipazione alla raccolta di finanziamenti per 775 milioni di dollari propedeutica alla fusione.

Coinvolta la Foxconn. L’intera operazione, destinata a dotare la startup di nuovi capitali per 1 miliardo di dollari, dovrebbe vedere la partecipazione di altre società cinesi, tra cui le aziende pubbliche Zhuhai Gree Group e Zhuhai Huafa Group, pertanto potrebbe trasformarsi nel primo, vero test di politica internazionale della nuova amministrazione Biden alla luce dei rapporti sempre più tesi tra Washington e Pechino. Per il momento la Geely ha solo in parte confermato le indiscrezioni lanciate ieri dalla Reuters annunciando la firma di un accordo quadro di collaborazione con la Faraday che vede la presenza di un'altra azienda asiatica: la Foxconn. “Le parti - spiega un comunicato della holding - collaboreranno nel supporto tecnologico e ingegneristico e valuteranno la possibilità di utilizzare i servizi di produzione forniti dalla Foxconn e dalla Geely”.

Produzione a contratto. Per la Faraday, l’ingresso tra gli azionisti della Geely non avrebbe solo implicazioni finanziarie positive: la startup è intenzionata ad aprire una sede in Cina e, in tal senso, potrebbe affidare proprio alla Geely la produzione di veicoli elettrici sulla base di un contratto per conto terzi. Del resto, la stessa società cinese, per saturare la sua enorme sovracapacità produttiva in madrepatria, sta cercando di allargare il più possibile il raggio delle proprie collaborazioni: anche per questo sono state avviate joint venture con la Foxconn e con la Daimler per il marchio Smart. Dunque, grazie alla holding cinese, la Faraday potrebbe risolvere in un colpo solo molti dei problemi sorti negli ultimi anni. Fondata nel 2014 dal miliardario cinese Jia Yueting (visto in Cina come la risposta orientale a Elon Musk), è andata incontro a numerose difficoltà che hanno ritardato i programmi di sviluppo della FF91: dopo la presentazione nel 2017, la vettura sarebbe dovuta arrivare sul mercato nel 2019, ma la bancarotta del fondatore e le sue successive dimissioni dal ruolo di amministratore delegato hanno rallentato la raccolta dei capitali necessari per l'avvio della produzione presso lo stabilimento di Hanford, in California, determinando il rinvio del lancio della berlina elettrica.