La Faraday Future tira dritto per la sua strada nonostante i problemi finanziari del suo fondatore, l'imprenditore cinese Jia Yueting. La società statunitense ha in programma di raccogliere nuovi capitali per 850 milioni di dollari (763,5 milioni di euro) entro la fine del primo trimestre dell'anno prossimo. A rivelarlo, in un'intervista alla Bloomberg, è stato Carsten Breitfeld, da poche settimane amministratore delegato dell'azienda di Los Angeles, in California.
Il fallimento di Yueting. La Faraday si trova attualmente in una situazione difficile. Yueting, pressato da un debito di 3,6 miliardi di dollari, ha presentato pochi giorni fa l'istanza per accedere alla protezione dai creditori garantita dal Chapter 11 della legge fallimentare statunitense. L'imprenditore cinese sarà costretto a rimborsare i suoi creditori con la cessione del suo patrimonio, a partire dal pacchetto di maggioranza della società statunitense. Eppure la Faraday non ne sta pagando le conseguenze e, almeno per il momento, continua a portare avanti i suoi progetti facendo leva sul possibile sostegno di nuovi e vecchi investitori. Le difficoltà di Yueting non dovrebbero infatti creare ostacoli a un processo di raccolta di fondi che, a detta di Breitfeld, sarà propedeutico allo sbarco in Borsa.
Si cerca un nuovo "corner investor". La Faraday, appena sei mesi fa, è riuscita a raccogliere ulteriori finanziamenti per 225 milioni di dollari e l'anno scorso ha visto l'ingresso tra i soci dell'immobiliare Evergrande grazie a un investimento di 2 miliardi di dollari, ma ora si trova nella necessità di trovare nuove risorse per avviare la produzione di serie del suo primo modello, la FF91. Mancano all'appello proprio 850 milioni di dollari per iniziare le attività di assemblaggio ad Hanford (California) e quindi la consegna dei primi esemplari ai futuri clienti entro settembre del 2020. I programmi prevedono che per fine anno venga selezionato un cosiddetto "corner investor", un investitore di riferimento che abbia il compito di promuovere e sostenere un round di finanziamenti con la partecipazione di nuovi e vecchi azionisti. Dopo di che, alla luce dell'attuale fabbisogno di cassa dell'azienda, si procederà con la quotazione in Borsa. Un'offerta pubblica iniziale "non può essere in un futuro troppo lontano", ha affermato Breitfeld, pur con l'ammissione che i tempi non sono proprio ideali per lo sbarco in Borsa dopo i fallimentari debutti a Wall Street di alcune aziende tecnologiche come Uber. La Faraday sta anche portando avanti trattative per costituire una joint venture produttiva in Cina.
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