La Faraday Future ha fermato tutte le operazioni della propria fabbrica di Hanford, in California, licenziando 40 operai e congedandone altri 60. La Casa americana creata con capitali cinesi ha infatti imposto un periodo di congedo non retribuito, che durerà almeno fino alla fine di quest'anno, a tutti i lavoratori entrati in azienda dopo il primo maggio 2018, proponendo ai dipendenti assunti prima di tale data di continuare a lavorare con un salario ridotto. Secondo quanto riportato dalla Abc, fino alla fine di dicembre nello stabilimento californiano rimarranno solo 10 persone, principalmente manager e responsabili dei reparti.
Nata sotto una cattiva stella. La società creata nel 2014 dal miliardario cinese Jia Yueting, già fondatore di tech company come la LeEco, sembrava essere avviata verso un florido futuro: nelle scorse settimane la Evergrande Health, una holding di Hong Kong proprietaria di aziende sanitarie, aveva annunciato una nuova iniezione finanziaria di 2 miliardi di dollari, una cifra che però non è mai giunta nelle casse dell'azienda californiana. Proprio il fallimento dell'ultima tornata di investimenti ha, di fatto, tolto quasi ogni speranza alla Faraday Future, che potrebbe così chiudere i battenti prima ancora di lanciare sul mercato la FF91, nonostante lo scorso luglio fosse stata avviata la produzione in serie. La Suv da 1.050 CV e 600 km d'autonomia non ha mai avuto la buona sorte dalla propria parte: già durante la presentazione in anteprima mondiale al Ces di Las Vegas del 2017, infatti, il prototipo era rimasto bloccato sul palco a causa di un malfunzionamento.
Tre addii illustri. La lunga lista di manager allontanatisi dalla Faraday Future ora conta altri tre nomi illustri. Dopo i vari Marco Mattiacci, Ding Lei, Joerg Sommer e gli ex BMW Ulrich Kranz e Stefan Krause, anche Peter Savagian (Senior Vice President of Product and Technology Development) e Nick Sampson (Senior Vice President of Product Strategy e co-fondatore dell'azienda) hanno rassegnato le proprie dimissioni. I responsabili dello sviluppo e della strategia di prodotto sono stati poi seguiti anche da un altro Senior Vice President, l'ex Tesla Dag Reckorn che all'interno della fabbrica di Hanford si occupava della gestione della produzione.
Ancora in cerca di fondi. Per rientrare nelle spese, sembra che la Faraday Future abbia già iniziato a cercare acquirenti per i macchinari attualmente presenti in fabbrica. L'azienda spera inoltre di trovare nuovi investitori: non è da escludere, infatti, che qualche casa automobilistica possa essere interessata a rilevare la società americana. A seguito della crisi finanziaria, infine, alcuni dipendenti hanno lanciato una raccolta fondi online con l'obiettivo di fornire una compensazione economica per i lavoratori attualmente in aspettativa.
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