Lando Norris ha chiuso il venerdì di Yas Marina ricordando a tutti perché è lui a presentarsi da leader nella resa dei conti finale. Il crono di 1’23”083 stampato con le soft è uno di quelli che non lascia molto spazio alle interpretazioni: la McLaren funziona, e quando c’è da tirare fuori il giro, Norris trova sempre quel decimo in più che gli altri non hanno. Max Verstappen, secondo, paga oltre tre decimi e mezzo e si ritrova a dover inseguire una McLaren che nel pomeriggio è sembrata più precisa, più bilanciata e più bassa da terra rispetto al turno mattutino .
Max c’è, ma non è sereno
La Red Bull ha mostrato lampi di velocità, ma anche un po’ di nervosismo. L’episodio a inizio sessione con Norris - con l’olandese colto in pieno incrocio di traiettoria all’uscita di Curva 1 - ha agitato gli animi, pur senza conseguenze, ma rendendo l’idea della tensione del weekend. Nel giro secco il distacco è evidente, mentre nel passo gara Max è partito bene ma ha progressivamente perso il ritmo, salendo fino a 1’30”2 verso fine stint. È un segnale da non sottovalutare: o la RB21 ha margini di set-up da esplorare, oppure la McLaren è semplicemente più in forma in questa fase del weekend .
Arranca Piastri
Dall’altra parte del box, Oscar Piastri non ha vissuto un venerdì ideale. L’australiano ha saltato la prima ora di libere per lasciare spazio a O’Ward e ha perso tempo prezioso per entrare in sintonia con la MCL39. Il risultato è un undicesimo posto a quasi sette decimi dal compagno, con anche un sospetto calo di potenza segnalato via radio. I numeri ricordano più il Piastri “opaco” visto prima del Qatar che la versione lucida del weekend scorso, ma qui la mancanza di giri potrebbe aver pesato più del dovuto.
Mercedes ago della bilancia
Sulla singola tornata, George Russell si conferma il più incisivo delle Stelle d’Argento: terzo tempo e appena 39 millesimi dal crono di Verstappen. La Mercedes sembra trovarsi bene sul tracciato di Yas Marina, grazie a un asfalto che premia una vettura stabile al posteriore. Kimi Antonelli chiude decimo, ma il dato più interessante arriva dal long run: l’italiano è stato mediamente più rapido di Russell, segno che sulla distanza il pacchetto Mercedes funziona e che il rookie continua a crescere con impressionante costanza.
Il resto della Top 10
La sorpresa del giorno ha il volto giovane di Oliver Bearman, splendido quarto a un soffio dalla Mercedes. L’inglese è apparso subito a suo agio e non ha nascosto l’entusiasmo via radio al suo ingegnere di pista. Subito dietro troviamo le due Sauber, con Hulkenberg davanti a Bortoleto: un segnale incoraggiante per una squadra che a breve vestirà i colori Audi e che vuole chiudere l’era Sauber con dignità e un buon risultato in pista.
L’ottavo posto di Charles Leclerc non dà motivo al monegasco di sorridere. La SF-25 continua a soffrire nei tratti a media velocità e dopo un anno disastroso non fa quasi più notizia. Lewis Hamilton è solo quattordicesimo, ancora una volta staccato dal compagno di tre decimi. È evidente che a Maranello si aspetta solo la fine di un campionato complicato da decifrare e ancor più difficile da salvare nei numeri.
Aston Martin piazza Alonso nono e Stroll dodicesimo: non male dopo una FP1 saltata in blocco e una AMR25 che sembra ancora lontana dal suo equilibrio ottimale. La Williams chiude un venerdì complicato: Sainz tredicesimo dopo un grande spavento in Curva 2-3, Albon quindicesimo tormentato da problemi che richiederanno verifiche approfondite nel corso della serata. Capitolo doloroso per Yuki Tsunoda, solo diciassettesimo in un venerdì che conferma un finale di stagione complicatissimo dopo la sua retrocessione a pilota di riserva per il 2026.
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