Alfa Romeo 90

L’Alfa Romeo 90 è la berlina con cui la Casa dl Biscione, alla metà degli anni Ottanta, cercò di sostituire in un colpo solo due diversi modelli. Si trattava della sfortunata ammiraglia Alfa 6 e della Alfetta, che era invece molto amata dal pubblico. Il nome 90 si dice fosse stato scelto per evocare l’ultimo decennio del secolo, nel quale l’auto avrebbe dovuto traghettare il marchio. La fantasia e il desiderio di modernità dei designer del centro stile Bertone si scontrarono con necessità di mantenere la silhouette a tre volumi e il giro porte della citata Alfetta di oltre 10 anni prima. L’austero frontale, la linearità geometrica delle lamiere e la coda massiccia faticarono a fare breccia nel cuore dei clienti. Gli interni puntavano all’eleganza e prevedevano dettagli e finiture più curati. La plancia riprendeva gli stilemi dell'epoca e sulla versione di punta si caratterizzava per l'insolita strumentazione “optoelettronica” a elementi fluorescenti. Tra gli elementi distintivi c’erano il freno a mano a cloche e l’eventuale la valigetta ventiquattrore “Valextra” che si incastonava davanti al passeggero, disponibile come optional. A proposito di equipaggiamento va ricordata anche la disponibilità del servosterzo su alcune vetture. Nel 1986, l’Alfa Romeo 90 venne sottoposta ad un lieve restyling che riguardò la mascherina anteriore e alcuni dettagli interni. Il nuovo modello venne commercializzato come Alfa 90 “Super”, senza novità tecniche rilevanti.

I MOTORI DELLA ALFA ROMEO 90 USATA
Da un punta di vista tecnico l’Alfa Romeo 90 vanta il raffinato schema meccanico Transaxle. Ha dunque il motore anteriore e il cambio al retrotreno, per una migliore distribuzione dei pesi. Al vertice della gamma c’era la 2.5 V6 Quadrifoglio Oro, spinta dal celebre sei cilindri Busso a iniezione elettronica con 156 CV. Il modello di accesso era il 1.8 a carburatori da 120 CV e in gamma non mancava un 2.4 turbodiesel da 110 CV progettato dalla VM e dotato di intercooler. Cuore del listino erano però le versioni due litri. Vanno quindi ricordate l’Alfa 90 2.0 a carburatori, con il classico 4 cilindri bialbero Alfa Romeo, e la 2.0i, con iniezione elettronica e variatore di fase, entrambe da 128 CV. A loro si è poi aggiunta in un secondo tempo la 2.0 V6 Iniezione. In occasione del facelift la 2.4 Turbodiesel venne dotata di una turbina più piccola per migliorare la ripresa ai bassi regimi.

PRO E CONTRO DELLA ALFA ROMEO 90 USATA
Tenendo fede alla tradizione del brand, l’Alfa Romeo 90 vanta prestazioni brillanti. Ciò vale soprattutto per le versioni a sei cilindri, che sono le più rare e quelle caratterizzate dalle quotazioni più elevate. La tenuta tenuta di strada è notevole, con il ponte De Dion e la trazione posteriore che fanno la felicità degli amanti della guida vecchia maniera. Solo nel misto stretto si può lamentare una scarsa agilità. Una critica va anche alla manovrabilità del cambio, spesso vittima di impuntamenti e grattate. Quanto agli arredi, il quadro è nel complesso soddisfacente ma alcune finiture hanno un’aria un po’ trascurata. Inoltre certi comandi secondari sono scomodi da azionare.
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