Alfa Romeo Arna

L’Alfa Romeo Arna rappresenta il primo esempio di collaborazione tra l’industria automobilistica nazionale e quella giapponese. Questo modello nasce infatti nel primi anni Ottanta a seguito di una partnership tra la Casa di Arese e la Nissan. Dal Sol Levante arrivava il corpo vettura della Cherry-Pulsar, che veniva poi completato in Italia con meccanica Alfa. Il tutto non senza qualche fatica e al costo di laboriosi interventi di modifica. Questi coinvolgevano la parte anteriore della struttura e del pianale, in modo da adattare gli attacchi delle sospensioni e ricavare lo spazio necessario per il cambio. La carrozzeria dell’Alfa Romeo Arna è cuneiforme, con il cofano motore spiovente e il parabrezza inclinato, incollato direttamente alla scocca. Il posteriore, invece, si caratterizza per l’ampia superficie vetrata del portellone. Nonostante le dimensioni contenute, con una lunghezza nell’ordine dei quattro metri, l’Arna vanta interni discretamente spaziosi, omologati per cinque persone. A livello di arredi l’Arna non ha un allestimento particolarmente vistoso e anche tutta la componentistica è poco appariscente. In ogni caso la dotazione di accessori è completa per gli standard dell’epoca. La strumentazione è raggruppata in tre elementi ovali, integrata dalle solite spie e da un orologio analogico. L’Arna è una delle poche Alfa Romeo a godere di poca considerazione da parte dei collezionisti di auto d’epoca e youngtimer.

I MOTORI DELLA ALFA ROMEO ARNA USATA
Nel corso della sua breve carriera, durata dal 1983 al 1987, l’Alfa Romeo Arna è stata proposta in sostanza con due motori. Il periodo di lancio la vede inserita in listino con un solo motore di 1.2 litri. Si tratta del più piccolo della gamma dei quattro cilindri boxer del Biscione, lo stesso che equipaggiava la versione base della Alfasud. Questa unità sviluppava in principio una potenza di 63 CV, salita a quota 68 nel 1985. La versione di punta, la Arna TI, adotta invece un più brillante 1.3 da 86 CV. Quanto al reparto sospensioni, quelle anteriori sono realizzate ex novo, pur riprendendo un classico schema McPherson. Le sospensioni posteriori sono invece quelle originali Nissan, a bracci oscillanti longitudinali.

PRO E CONTRO DELLA ALFA ROMEO ARNA
Il fatto che l’Alfa Romeo Arna sia frutto dell’assemblaggio di elementi con origine diversa non penalizza il comportamento della vettura. Oltre a contare su una posizione di guida indovinata, il pilota può fare affidamento su un comportamento sincero e prevedibile. Solo ad alta velocità le reazioni si fanno più impegnative da controllare. Fortunatamente, tuttavia, lo sterzo è preciso e l’impianto frenante, che abbina dischi anteriori e tamburi posteriori, si rivela efficace negli interventi e resistente. Quanto alle prestazioni, la meccanica non brilla per elasticità, complice anche la scelta di una rapportatura un pelo lunga per il cambio, che si fa comunque perdonare grazie alla buona rapidità e alla discreta precisione. Per ottenere spunti vivaci non resta che tenere la meccanica su di giri, cosa che tuttavia comporta una certa rumorosità e può incidere sui consumi.
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