Honda S2000
I MOTORI
Il plurale non serve: la Honda S2000 è stata venduta ufficialmente in Italia con un solo motore. Si tratta di un due litri da 240 cv che all’epoca fissò il nuovo record di potenza specifica per i motori aspirati di serie, appunto 120 cv/litro. Il suo asso nella manica è il sistema di distribuzione a fasatura variabile VTEC, che regala incredibili doti di allungo dai 5.800 giri in su, regime oltre il quale molte unità rivali iniziano ad alzare bandiera bianca. Il quattro cilindri Honda, invece, sfodera un temperamento quasi motociclistico e consente di tirare le marce fino alla soglia dei 9.000 giri, complici pistoni speciali in lega con mantello ribassato, capaci di resistere a forti sollecitazioni. Il reparto trasmissione conta invece su un cambio manuale a sei marce e sulla classica trazione posteriore, con tanto di differenziale autobloccante. Su alcuni mercati stranieri la vettura è stata venduta anche con un motore 2.2 mai entrato nel listino italiano.
PRO E CONTRO
Il pregio maggiore della Honda S2000 è la sua capacità di rendere la guida coinvolgente e di fare sentire chi siede al volante un vero pilota. La vettura si comporta con perfetto equilibrio, grazie alla rigidezza del telaio, al baricentro basso rispetto al centro di rollio, all’equa ripartizione del peso tra i due assi e alla raffinata geometria delle sospensioni. A dispetto del passo piuttosto corto, la S2000 mantiene un assetto piacevolmente neutro, con il retrotreno ben piantato sull’asfalto. Il motore, poi, è unico nel suo genere, con prestazioni eccellenti nella guida più brillante. Nell’utilizzo quotidiano, invece, lamenta una certa pigrizia ai bassi regimi: la coppia massima, pari a 208 Nm, è raggiunta infatti a ben 7.500 giri, mentre sotto il motore risulta un po’ vuoto. Tra i nei di questa Honda ci sono infine l’aria spartana della plancia, l’assenza di qualsivoglia tasca o cassetto portaoggetti e un volume a dir poco limitato del bagagliaio.