Garmin
Indicazioni Gps in head-up display

Velocità, indicazioni stradali, avvisi su traffico e autovelox, il tutto proiettato sul parabrezza dell'auto come già succede sui caccia e alcune vetture premium. È l'Hud (head-up display) portatile che Garmin si prepara a lanciare sul mercato statunitense a 129,99 dollari: un accessorio aftermarket a prezzo contenuto che presto potrebbe sbarcare anche in altri Paesi.

Portatile. L'Hud - dal peso di poco meno di 300 grammi - va collocato sul cruscotto: da lì, l'immagine con i dati di navigazione viene proiettata su un film trasparente applicato al parabrezza, oppure su una lente riflettente. Il dispositivo, via Bluetooth, "lavora" con i navigatori GPS installati sullo smartphone (venduti separatamente), Garmin StreetPilot (per iPhone) e Navigon (per iPhone, Android e Windows Phone 8), visualizzando sul vetro le indicazioni e le informazioni delle app. Il sistema segnala anche il superamento dei limiti di velocità, eventuali rallentamenti del traffico e la presenza di autovelox. Secondo Garmin, l'Hud "può aumentare la sicurezza e ridurre le distrazioni per il conducente": il dispositivo sarà offerto negli Usa in estate, ma non è escluso che possa essere commercializzato anche altrove.

Un mercato in crescita. La tecnologia head-up display non è una novità, è stata implementata per la prima volta da General Motors nel 1988 ma le problematiche iniziali ne hanno rallentato sensibilmente la diffusione. Oggi, le auto dotate di sistemi HUD sono solo il 2 percento del totale (oltre a GM, le Case che li impiegano sono Mercedes-Benz, Audi e BMW), ma il settore è in decisa crescita: secondo l'ultimo report di Ihs Automotive, gli Hud sono infatti destinati a diffondersi velocemente, tanto che entro il 2020 le vendite di auto dotate di simili sistemi dovrebbero aumentare di circa sette volte, passando da 1,2 milioni (2012) a oltre 9. Ihs Automotive, inoltre, ritiene che gli Hud siano "la tecnologia di visualizzazione ideale per le auto", soprattutto quando l'immagine viene proiettata davanti al conducente a circa 2,5 metri di distanza: una posizione che stando agli studi dovrebbe favorire tempi di reazione "più veloci".

Davide Comunello