Silvio Berlusconi
Le auto del Cavaliere - FOTO GALLERY

Chissà se nell’eredità di Silvio Berlusconi sono comprese anche le auto? L’apertura del testamento del Cavaliere, infatti, fa ricordare come l’ex premier fosse anche un appassionato di vetture, al punto da utilizzarne alcune davvero particolari. L’iconografia classica dell’uomo politico mostra Berlusconi con mezzi relativamente banali, come l’Audi A8 e la Mercedes Classe S che utilizzava spesso per i suoi spostamenti, insieme con una Maserati Quattroporte. Vettura, quest’ultima, che l’allora presidente di Ferrari e Maserati, Luca Cordero di Montezemolo, aveva voluto consegnargli personalmente, per sottolineare l’importanza dell’utilizzo da parte del capo del governo di un prodotto rigorosamente Made in Italy. Ammiraglia analoga a quella poco prima affidata al capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, era dotata di una blindatura al massimo livello (definito B7/B6) e di accessori speciali, come l’impianto telefonico, il frigobar, uno schermo Lcd da 7” orientabile, una tv analogica, maniglie supplementari per agevolare l’accesso ai sedili posteriori e astine portabandiera sui parafanghi anteriori. A questo si aggiungeva una serie di dotazioni top secret, destinate a garantire la sicurezza degli occupanti con l’utilizzo di materiali particolarmente leggeri. All’epoca, il valore di queste Maserati era stimato intorno al mezzo milione di euro.

Che Twingo!  Ma queste - va detto - erano le vetture d’ordinanza, quelle adibite ai compiti istituzionali. Berlusconi, però, amava utilizzare macchine speciali, soprattutto nei momenti di relax trascorsi nella sontuosa Villa Certosa, in Sardegna. Una di queste era la Renault Twingo DePlage Special (protagonista del servizio di Quattroruote di agosto 2003 che vedete nelle foto qui sopra): versione davvero particolare dell’utilitaria francese, allestita da un carrozziere fuori del comune, Giovanni Vernagallo di Venaria Reale (TO). Maestro di questo tipo di trasformazioni sartoriali, Vernagallo aveva recapitato al Cavaliere un dépliant delle proprie realizzazioni, che lo lasciavano ovviamente intrigato: da lì, un incontro definito dall’artigiano stesso "memorabile" e la nascita di un esemplare unico della DePlage Special. Vale a dire con carrozzeria bianca, volante bicolore, rivestimenti in tessuto di tipo nautico, pannelli di tela di juta, inserti di pelle nautica e spugna, portiere sostituite da cordoni in tinta con la carrozzeria. Una "spiaggina" in piena regola, dunque, destinata a percorrere soprattutto i lunghi viali interni di Villa Certosa, ma omologata anche per l’uso stradale.

L’italiana. Ora, come dicevamo, Berlusconi era un alfiere del made in Italy automobilistico, quindi, accanto alla Twingo, non poteva mancare un esemplare analogo, ma realizzato su base nazionale, anzi partendo dal più popolare modello dell’industria italiana, la Panda. Che arrivò poco dopo, sempre con lo scopo di permettere a quella che allora veniva anche chiamato come "sua emittenza" per i meriti televisivi acquisiti di far viaggiare comodamente i propri ospiti nei sei ettari di parco di Villa Certosa. L’idea, partorita dall’amico avvocato Niccolò Ghedini - prematuramente scomparso nell’agosto del 2022 -, trovava attuazione grazie alla carrozzeria Papparello di Santa Maria di Sala (VE), che si occupava del corpo vettura; nella seconda fase intervenivano la tappezzeria lecchese Gionata Gnecchi, specializzata negli interni di barche, e la Franco Longoni di Annone Brianza (LC), incaricata del montaggio dei componenti di carbonio della plancia e di gadget come un televisore a cristalli liquidi. Sulla Panda così allestita (anch'essa immortalata da un nostro servizio, apparso su Quattroruote di novembre 2004) avrebbero viaggiato anche vip come il premier britannico Tony Blair, con tanto di guardie del corpo appollaiate sullo strapuntino di coda.