L’opposizione chiede di inserire nella Manovra 2026 un Piano nazionale auto di cinque miliardi di euro in 10 anni, ossia 500 milioni di euro l’anno dal 2026 al 2035.
Esponenti del Pd propongono infatti un emendamento al disegno legge Bilancio in discussione al Senato, dal titolo “Misure per la filiera automotive e la mobilità sostenibile”: il programma dovrebbe metterlo in atto il ministero delle Imprese entro il 30 marzo 2026. L'emendamento rientra tra quelli segnalati e dunque verrà trattato in via prioritaria.
Dieci anni di sostegno green
Investimenti per produrre auto (elettriche e ibride) e batterie, e per installare colonnine di ricarica. Si parla di riqualificazione e aggiornamento professionale, innovazione legate all’efficienza energetica, sostegno alle piccole e medie imprese della filiera. Servirà uno strumento permanente in grado di coordinare investimenti: il Fondo nazionale per la politica industriale verde e digitale. È proposto anche un incremento del Fondo italiano per il clima: 200 milioni di euro l’anno per 10 anni così da centrare gli obiettivi del Green Deal.
Dove trovare le risorse
Il piano per l’auto e quello per il clima richiedono 700 milioni di euro l’anno dal 2026 al 2035. L’emendamento non specifica nel dettaglio le coperture: entro il 28 febbraio 2026, il governo dovrebbe approvare provvedimenti per assicurare minori spese pari a 1,2 miliardi di euro l’anno dal 2026 al 2035 (c’è un avanzo, che non si specifica come verrà usato). Nessun taglio comunque a salute, welfare, istruzione, università, e neppure a ricerca, stipendi, pensioni, enti territoriali, formazione, 5 per mille e ambiente. Se queste sforbiciate non bastassero, allora ecco due soluzioni: lotta all’evasione fiscale ed eliminazione dei sussidi dannosi per l’ambiente (Sad). La discussione di questo e di altri emendamenti entrerà nel vivo nei prossimi giorni a Palazzo Madama.
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