Al Salone di Los Angeles la Fisker ha reso noto di aver sospeso la produzione della Karma durante il mese di novembre. La decisione è dovuta a ragioni esterne: lo scorso ottobre la A123 Systems, unico fornitore di batterie per l'ibrida plug-in americana, ha dichiarato bancarotta, e il prossimo 6 dicembre verranno messi in vendita alcuni dei suoi assets, tra cui la fabbrica in Michigan dove vengono fabbricati gli accumulatori della Karma.
In Michigan potrebbero arrivare i cinesi. Secondo quanto reso noto dalla Fisker, la produzione della Karma potrà riprendere solo quando l'impianto sarà rilevato da un nuovo proprietario: in lizza ci sono l'americana Johnson Controls e i cinesi del Wanxiang Group. L'interruzione della fornitura è solo l'ultimo degli ostacoli che la Karma ha incontrato finora sul suo cammino. Secondo la dirigenza, il modello raggiungerà comunque l'obiettivo delle 2.000 unità entro la fine dell'anno.
Un cammino irto di ostacoli. Gli iniziali ritardi nelle consegne e i difetti che hanno condotto ai richiami per le batterie e le ventole di raffreddamento, hanno reso negli scorsi mesi la Fisker oggetto di pesanti critiche, soprattutto da parte dei repubblicani, che durante la campagna elettorale hanno puntato l'attenzione sugli ingenti fondi erogati dal Dipartimento dell'Energia in favore della Casa durante il primo mandato di Obama.
Si punta sulla continuità. Per quanto riguarda la fornitura delle batterie, la Casa preferisce la strada della continuità che sarebbe garantita dall'acquisizione della fabbrica ex-A123: ci sono altri potenziali fornitori con cui la Fisker potrebbe collaborare, ma come ha chiarito l'amministratore delegato Tony Posawatz, l'adozione di nuove batterie comporterebbe una ulteriore fase di collaudi di circa un anno.
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