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Auto elettriche
I modelli di piccola taglia

Alessandro Mirra
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Auto elettriche - I modelli di piccola taglia

Delle dieci auto elettriche più vendute in Italia dall’inizio del 2021, ben sette sono citycar e utilitarie. Del resto, le piccole del mercato rappresentano la porta d’ingresso alla mobilità a batterie in un momento in cui i listini sono ancora elevati. E con gli incentivi proposti (ed esauriti, ma potrebbero essere rifinanziati), il loro prezzo finale può diventare simile a quello dei modelli con motore termico. Ecco perché dedichiamo questo breve approfondimento alle piccole elettriche disponibili sul mercato italiano, le più interessanti per gli automobilisti del Belpaese.

La più economica. Nel segmento A è l’unica a darsi arie da crossover, ma soprattutto è quella con il listino più basso. Parliamo della Spring, che troverete in prova sul numero di Quattroruote in edicola, la prima auto elettrica del marchio Dacia. La vettura ha già raccolto oltre 8 mila ordini in Italia, e nei mesi di settembre (quando sono partite le consegne) e ottobre è risultata l’elettrica con più immatricolazioni nella Penisola. Del resto, il suo prezzo di 20.100 euro può scendere a soli 9.660 in presenza del vantaggio di 10.440 euro previsto dal generoso Ecobonus in caso di rottamazione, ora in attesa di rifinanziamento. Va detto che il prezzo riportato si riferisce alla versione entry level, ma è la top di gamma Comfort, che costa 1.500 euro in più, quella con il maggior numero di ordini, addirittura il 90%. L’auto adotta un powertrain da 45 CV (25 la potenza omologata), mentre la batteria da 27 kWh, che le consente percorrenze dichiarate nel ciclo Wltp di 230 km, è più grande di altre sue concorrenti economiche.

Le auto della Losanga. Rimanendo nel gruppo Renault, sono due le proposte elettriche della Régie dalle dimensioni compatte. La Twingo Electric, che ha prezzi a partire da 22.200 euro, è la più economica. La sua batteria ha una capacità di 22 kWh, quindi è più piccola di quella della Dacia Spring, ma la potenza del suo powertrain è ben più elevata: 82 CV (42 quelli riportati sul libretto) contro i 45 della piccola romena. A seconda delle versioni, sono invece 109 e 136 i cavalli dell’utilitaria Zoe, mentre la potenza omologata è sempre di 69 CV. E la sua batteria, con 52 kWh, è la più grande tra le auto di questa breve rassegna, per autonomie dichiarate di 395 e 386 km nel ciclo Wltp.

Solo elettriche. Dal 2020 tutti i modelli del marchio Smart, oggi detenuto in forma paritaria dai gruppi Daimler e Geely, sono proposti solo in versione elettrica. E in attesa della nuova B-Suv della Casa, l’offerta si basa oggi sulle piccole EQ forfour ed EQ fortwo, rispettivamente a quattro e a due posti. Il pianale della più grande è lo stesso della Renault Twingo Electric, mentre dalla sua declinazione a passo corto nasce la EQ fortwo. Anche il powertrain delle due piccole ha la medesima potenza di 82 CV della citycar Renault, ma la loro batteria ha una capacità di 18 kWh, per autonomie nel ciclo Wltp da 139 a 155 km.  

Nostalgica e hi-tech. La Honda e, ispirata alla storica N360, è forse la più originale tra le vetture di questa gallery. Non tanto per la carrozzeria, tutt’altro che noiosa e dotata di specchietti “virtuali”, ma per l’abitacolo, dove cinque schermi sono collocati lungo tutta l’estensione della plancia. Così, se all’esterno appare come la reinterpretazione moderna di un classico dell’automobilismo giapponese, all’interno vengono accantonate le nostalgie per far spazio al minimalismo hi-tech. Quanto alle specifiche tecniche, il powertrain di quest’auto viene declinato in due step di potenza di picco da 136 e 154 CV. La batteria è invece da 36 kWh, il che le permette percorrenze nel ciclo Wltp da 210 a 222 km.

L’icona italiana. E a proposito di auto nostalgiche, il marchio Fiat ha dato il via nel 2020 alla propria offensiva elettrica puntando sulla più iconica delle sue vetture, la 500. Prodotta a Mirafiori, la citycar torinese è disponibile nella tradizionale versione chiusa a tre porte e nella variante Cabrio, oltre che nella curiosa declinazione 3+1 con uno sportello in più sul lato destro. Quanto al powertrain, la vettura è offerta con potenze da 95 e 118 CV. La più “mite” adotta una batteria da 28 kWh, per un’autonomia dichiarata nel ciclo Wltp da 190 km, mentre la più potente può percorrere fino a 322 km.

Le altre di Stellantis. Oltre alla 500, il gruppo Stellantis ha in gamma le più grandi Opel Corsa-e e Peugeot e-208, declinazioni elettriche di due utilitarie di successo. Come tutte le Ev basate sulla piattaforma e-Cmp del colosso nato dalla fusione tra FCA e PSA, queste vetture sono equipaggiate con un powertrain da 136 CV di potenza, per autonomie dichiarate nel ciclo Wltp di 337 e 340 km.

L’offerta di BMW. In attesa della nuova generazione, che sarà probabilmente l’ultima offerta (anche) con motori termici, l’attuale Mini è già disponibile nella versione Cooper SE. Di fatto, è la più potente tra le piccole a batteria, grazie al suo powertrain da ben 184 CV di potenza, abbinato a una batteria da 33 kWh, il che si traduce in percorrenze nel ciclo Wltp da 232 km. Rimanendo nel gruppo BMW, il marchio dell’Elica propone da tempo la monovolume i3, aggiornata più volte e ora offerta con una batteria da 38 kWh, mentre il motore elettrico eroga anch’esso 184 CV di potenza, per un’autonomia dichiarata di 284 km. Chi vuol fare più strada, per un totale di 308 km nel ciclo Wltp, può scegliere la versione da 170 CV.

La piccola tedesca. Chiudiamo la nostra rassegna con la Volkswagen e-up!, un prodotto non più recente, ma con una batteria dalla buona capacità – circa circa 37 kWh – che le consente percorrenze fino a 260 km nel ciclo Wltp. La vettura, che dispone di un powertrain da 83 CV, è l’unica superstite di un trittico originario di citycar a batteria del gruppo Volkswagen, nel quale figuravano anche la Skoda Citigo e iV e la Seat Mii Electric, non più a listino.