Tutto quello che sta mettendo a subbuglio il mondo dell'auto si riflette – e parecchio – nel mercato dell'usato. Con un caso, quello delle vetture alimentate a metano, che è addirittura emblematico. Dopo essere state, per anni, fra quelle con la tenuta del valore più alta, ora corrono il rischio di non riuscire a essere quotate come permuta al momento dell'acquisto. Per questo motivo non le abbiamo prese in considerazione. La selezione dei modelli riflette l'obiettivo di mettere a confronto le diverse motorizzazioni: fra le auto più vendute nei rispettivi segmenti, dall'A al D-Suv, abbiamo quindi privilegiato quelle con la gamma più eterogenea. Ecco la ragione per cui, in queste pagine, non trovate come prima scelta le full hybrid Toyota, come la Yaris e la RAV4, che solitamente risultano fra le più interessanti in termini di svalutazione. Abbiamo escluso, inoltre, anche le varianti sportive (R, AMG, M), che rappresentano un mercato di nicchia, con listini di partenza molto elevati e poche unità vendute. Come si evince dalle quotazioni che seguono, ottenute con l'ausilio della sezione Analisi di mercato di Quattroruote Professional, a quattro anni dall'acquisto le varianti con alimentazioni cosiddette alternative (Gpl, ibride mild, full e plug-in) risultano più convenienti rispetto a quelle tradizionali (benzina e gasolio). Quasi un'anticipazione di quello che sta succedendo nei listini, dove l'endotermico puro sta progressivamente lasciando spazio alle versioni elettrificate.
Segmento A. Il segmento delle citycar è quello più omogeneo in termini di alimentazione. Banditi da tempo i piccoli motori diesel, restano le versioni a benzina, in alcuni casi elettrificate, e quelle a Gpl. In questo contesto spicca la Hyundai i10, costantemente fra le più vendute sul nostro mercato (nei primi nove mesi dell'anno è terza con 8.392 esemplari, dietro alle Fiat Panda e 500). Il listino della coreana propone due motorizzazioni a benzina da 67 e 100 CV e una a Gpl, sempre da 67 CV. Come si vede, nel confronto interno alla gamma prevale, anche se di poco, la versione a gas (45,9%). Rispetto alle rivali, invece, la i10 risulta più appetibile della Fiat 500 nella variante Easypower a Gpl (42,7%) e in quella mild hybrid (45,1%). Interessante il paragone con la cugina Kia Picanto: le benzina sono al 41,6%, le bifuel a Gpl al 41,1%.
Segmento B. La categoria delle compatte offre un'ampia scelta. Tra i modelli più rappresentativi, c'è senz'altro la Renault Clio. Sempre presente fra le prime tre bestseller fino a qualche anno fa, ora la francese conserva quantomeno una posizione nella top ten, a ridosso di vetture più recenti, quali la Dacia Sandero e la Peugeot 208. Quattro le motorizzazioni in gamma, un benzina da 65 e 90 CV, un diesel da 101 CV, un Gpl sempre da 101 CV e un full hybrid da 145. Ed è quest'ultimo a svalutarsi meno dopo 48 mesi, mantenendo il 46,2% del prezzo di acquisto. Nella categoria spiccano anche la Citroën C3 (benzina e diesel) e la Volkswagen Polo (benzina). La francese si mantiene nella media del segmento con il 43,5% per le versioni a gasolio e il 43,8% per le altre; la tedesca, invece, svetta con il suo considerevole 49,6%.
B-Suv. Fra le Suv compatte, la competizione è sempre ai massimi livelli, con le veterane Renault Captur e Jeep Renegade che hanno dovuto fare i conti con agguerrite new entry, quali Ford Puma, Toyota Yaris Cross e Volkswagen T-Cross. In questo contesto, un'altra protagonista è senza dubbio la Fiat 500X, che da inizio anno a settembre ha totalizzato 19.614 immatricolazioni. Tre le varianti in gamma: un 1.5 mild hybrid da 131 CV, un benzina da 120 CV e un turbodiesel da 95. Anche in questo caso, stravince il powertrain ibrido, che sfiora il 48%, mentre benzina e gasolio seguono quasi a pari merito. In cima alla classifica (con 22.445 unità), la Ford Puma raggiunge un buon 44,8% con le mild hybrid, mentre la Peugeot 2008 dispone soltanto di auto a benzina e a gasolio (oltre all'elettrica pura). Le prime si mantengono al 45% del valore iniziale, le seconde al 46,3%.
Segmento C. Per anni bestseller del segmento, la Volkswagen Golf aveva dovuto cedere il passo alle nuove rivali. Nel 2022, però, ha riguadagnato la testa della classifica: nei primi tre trimestri ha totalizzato 9.456 immatricolazioni, davanti all'Audi A3 e alla Fiat Tipo. La tedesca è pure quella con la gamma più ricca: anche a voler trascurare la versione a metano, ci sono un mild hybrid da 110 e 130 CV (eTSI), due benzina da 110 e 131 CV e un turbodiesel da 150. Sono ancora una volta le versioni elettrificate le più appetibili dal punto di vista della svalutazione (47,3%), seguite da benzina e diesel. La Fiat Tipo mantiene valori più bassi, nella media del segmento, e – al contrario della Golf – è da preferire a gasolio (43,8%) e a benzina (43,1% ); ultime le mild hybrid (42,9%). Per la A3 Sportback, invece, c'è un divario minimo fra le diesel (51,4%) e le ibride plug-in (51%).
C-Suv. In un segmento che nel 2022 risulta dominato dalla Dacia Duster di seconda generazione (19.390 immatricolazioni fino a settembre), sopra alla veterana Ford Kuga (10.996 esemplari) e alla quinta serie della Kia Sportage (9.734 unità), s'inserisce la Jeep Compass (17.621) da anni fra le più vendute. Anche per le Suv medie il cambiamento è evidente: le varianti a gasolio hanno lasciato il passo alle ibride, pure in termini di svalutazione. Le versioni mild hybrid (47,1%) e plug-in (46,8%) della sport utility americana, per esempio, bruciano sul filo di lana la diesel (46,7%). Lo stesso si può dire per la nuova Kia Sportage, con la plug-in (51,1%) che si piazza davanti alla full (50,2%). Fa eccezione la Ford Kuga: le versioni EcoBlue a gasolio (50,9%) svettano, anche se di poco, sulle ibride ricaricabili da 225 CV (50,3%) e sulle full hybrid da 190 (49,8%).
Segmento D. Numeri ridotti per le "grandi", un segmento dove la media annuale è di circa 1.500 immatricolazioni: solo i modelli più richiesti superano le 5.000 unità. La Mercedes Classe C è fra le più vendute (con 3.135 esemplari nei primi tre trimestri), assieme all'Audi A4, alla BMW Serie 3 e alla Skoda Octavia. La gamma della Stella è composta da due mild hybrid – uno a benzina da 204 CV e uno a gasolio in tre declinazioni di potenza, 163, 200 e 265 CV – e un powertrain plug-in da 313 CV. È quest'ultimo a mantenere la quotazione migliore, sfiorando il 50% e precedendo la versione ibrida a gasolio (49,7%). Quanto alle rivali, la berlina di Monaco è protagonista di un testa a testa fra diesel (48%) e plug-in (47,9%), mentre la tenuta del valore di quella di Ingolstadt è più bassa, con le mild hybrid a gasolio che spuntano soltanto il 42%, piazzandosi davanti a quelle a benzina, con il 39,7%.
D-Suv. Regno incontrastato, fino a qualche tempo fa, delle alimentazioni a gasolio, anche la categoria delle Suv di grandi dimensioni mostra notevoli cambiamenti. E non soltanto perché alcune Case (proprio come la BMW con la X3) hanno elettrificato tutta la gamma. A pesare è la progressiva messa al bando del diesel, alla quale il mercato ha risposto con acquisti sempre più orientati verso le ibride. Un esempio su tutti è quello della Toyota RAV4, che, con 5.505 esemplari venduti nel 2022 (sempre da gennaio a settembre), tutti ibridi full o ricaricabili, è seconda nel segmento dietro all'Alfa Romeo Stelvio (6.638) e davanti all'Audi Q5 (5.300). Nel caso dell'italiana, che invece non ha ibride in gamma, si è drasticamente ridotto il divario fra benzina (45,6%) e diesel (46,1%). Quanto alla tedesca, è la plug-in a tenere meglio il valore, con un significativo 51,8%.
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