La nuova Citroën "C5" è un'ammiraglia pragmatica, con grande spazio interno, capiente bagagliaio e notevole versatilità. Ci si entra agevolmente, l'ambiente è confortevole e i materiali morbidi. Trovare la posizione di guida ideale è semplice, grazie alle regolazioni elettriche del sedile. La percezione degli ingombri esterni, invece, non è immediata: un sistema radar sui paraurti sarebbe stato il benvenuto.
Guidare la versione equipaggiata con il diesel di 2.2 litri (98 kW-136 CV a 4000 giri/min) significa avere un'altra conferma dell'attualità dei turbo a gasolio anche sulle vetture di classe. Qualche rumorosità solo all'avvio a freddo; pochissime vibrazioni e perlopiù ad alta frequenza, tali da essere ottimamente filtrate durante la marcia; coppia efficace a partire dai 2000 giri/min e fino ai 5000.
Come si sa, la Casa francese è maestra in tema di sospensioni idrauliche, ma ha voluto lasciare un ambito di discrezionalità al guidatore, che può scegliere tra l'assetto normale e quello sportivo tramite un pulsante. Tra l'una e l'altra opzione c'è un evidente salto dal mondo del confort (senza nulla togliere alla sicurezza) al mondo della dinamica, soprattutto a livello di risposta ai comandi dello sterzo e di correzione d'assetto. Il retrotreno si "avverte" solo in fase di rilascio dell'acceleratore, sotto forma di una naturale tendenza a chiudere la traiettoria. Forse è questo il motivo per il quale la Casa ha scelto di offrire il controllo di stabilità ESP solo come optional a pagamento.
A seconda degli allestimenti, la Citroën "C5 2.2 HDi" costa da 49,3 a 55,8 milioni di lire.
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