Fa caldo, la compagnia è piacevole, l’estate rende più socievoli: un cocktail, poi un altro… E, quando è il momento di andare a casa, ci si mette al volante. Il problema è che, in caso di un controllo da parte delle forze dell’ordine o, peggio, di un incidente, il Codice della strada è molto chiaro: non si guida se il tasso alcolemico supera gli 0,5 g/l e se il valore va oltre 0,8 diventa un reato penale, con tutto quello che ne consegue. Meglio evitare questo rischio, quindi. Ma come si fa per sapere se si è in regola con la legge? Anche una persona apparentemente sobria può sforare il limite legale: meglio, quindi, sottoporsi a un controllo volontario con uno dei tanti etilotest in vendita sul web o nelle farmacie.
Alcol test fai da te: vi diciamo quali funzionano davvero!
Le prove. Tutto facile, dunque: ma sono affidabili questi strumenti, offerti a volte per pochi euro? Per saperlo, non c’era che provarlo: ce ne siamo procurati dieci, abbiamo indotto tre colleghi, di peso e corporature differenti, a bere uno o più cocktail, preparati con la collaborazione de Il Cucchiaio d’Argento, testata di riferimento nel mondo enogastronomico della nostra casa editrice, e di Federico Volpe, bar manager di un locale milanese, e li abbiamo sottoposti all’etilometro della polizia stradale. Poi, uno per uno, li abbiamo fatti soffiare negli etilotest acquistati, per confrontarne i risultati con quelli dello strumento ufficiale delle forze dell’ordine. Sul numero di Quattroruote di agosto trovate tutti gli esiti delle nostre prove, coi giudizi sull’affidabilità e sulla facilità d’uso dei singoli strumenti. Ferma restando una convinzione: il tasso d’alcol migliore per chi guida è sempre quello zero. Perché con la sicurezza non si scherza.
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it