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Formula 1

PILOTI
Adrian Newey

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Stratford-upon-Avon è una città nota per aver dato i natali a William Shakespeare, ma anche a un altro genio come Adrian Newey, uno dei progettisti più influenti e carismatici nella storia della Formula 1. La sua passione per le automobili inizia fin dalla tenera età, con un particolare interesse per le piste elettriche e le slot car. Un hobby che si rivela essere la scintilla capace di stimolare ancor di più la sua già spiccata curiosità. Un incessante desiderio di comprendere come funzionano le cose e come possono essere migliorate, un tratto che definirà tutta la sua carriera professionale.

Frequenta la Repton School, dove si distingue per le sue capacità e nella quale incrocia persino la strada con Jeremy Clarkson, futuro presentatore di Top Gear e The Grand Tour; Newey dimostra già un notevole talento nel campo dell'ingegneria e del design; prosegue il suo percorso accademico presso l'Università di Southampton, dove ottiene una laurea con lode in ingegneria aeronautica e ingegneria aerospaziale nel 1980.

Il suo primo ruolo di rilievo nel mondo delle corse è nel team Fittipaldi in Formula Uno, dove lavora sotto la guida di Harvey Postlethwaite. Un’esperienza tanto breve quanto preziosa che gli regala un primo assaggio del mondo della Formula Uno e gli permette di osservare da vicino le dinamiche e le sfide tecniche di questo sport. Tuttavia, è il passaggio alla March Engineering che segna l'inizio della sua carriera come progettista. Dopo una breve esperienza come ingegnere di pista in Formula 2, arriva l’opportunità di mettere le mani sul suo primo significativo progetto, quello della March GTP per il campionato IMSA, che vincerà il titolo per due anni consecutivi.

Successivamente, Newey si sposta sul progetto Indycar della March, dove lavora sull'auto per il campionato del 1984. Ancora una volta, dimostra la sua eccezionale abilità nel progettare vetture competitive: la squadra ottiene sette vittorie in stagione, incluso la prestigiosa 500 Miglia di Indianapolis. La scocca 85C, seguita dal successo nel campionato CART con piloti come Al Unser e Bobby Rahal, consolida ulteriormente la reputazione di Newey come uno dei progettisti più promettenti e innovativi nel motorsport.

Tuttavia, è il ritorno in Europa, e in particolare il suo ingresso in Formula Uno con la March e successivamente con la Williams, a segnare l'apice della sua carriera. Nel 1988, con la trasformazione di March in Leyton House a seguito di cambiamenti di proprietà e di sponsorizzazione, Newey viene promosso a capo progettista. È un periodo contraddistinto da alti e bassi. Nonostante le sfide, compresa la difficoltà di competere con budget limitati rispetto ai team più grandi, Newey riesce a progettare delle monoposto che si fanno notare sulla griglia di partenza. In particolar modo, i riflettori si accendono sulla Leyton House CG901: al Gran Premio di Francia 1990, la monoposto permette al pilota italiano Ivan Capelli di sfiorare la vittoria finale, tagliando il traguardo in seconda posizione. Nonostante il potenziale mostrato, le difficoltà finanziarie e i risultati inconsistenti portano a tensioni all'interno del team che culminano con l’addio di Adrian alla squadra.

L'arrivo di Adrian Newey alla Williams F1 Team alla fine del 1990 segna l'inizio di una delle partnership tecniche più fruttuose e dominanti di questo sport. La Williams, guidata dal visionario Frank Williams e dal direttore tecnico Patrick Head, era già nota per il suo approccio innovativo alla progettazione e all'ingegneria delle auto da corsa. L'aggiunta di Newey al team porta nuova energia, soprattutto nel dipartimento dell'aerodinamica, dove Newey aveva già dimostrato di eccellere.

Il primo progetto a cui Newey è chiamato a dare un contributo è la Williams fu la FW14, lanciata per la stagione 1991. Quest'auto, dotata di un'innovativa sospensione attiva, cambio semiautomatico e altre avanzate tecnologie, si rivela estremamente competitiva. Sebbene il 1991 abbia visto la squadra affrontare delle sfide sotto il profilo dell’affidabilità, il potenziale era evidente.

Il 1992 è l'anno della consacrazione per Newey alla Williams. La FW14B, una versione migliorata della vettura dell’anno precedente, domina il campionato e Nigel Mansell vince il campionato piloti, conquistando nove vittorie; la Williams si aggiudica il campionato costruttori con un margine significativo sugli avversari.

Il periodo alla Williams è macchiato dalla tragedia di Imola 1994, con l'incidente che causa la morte di Ayrton Senna. La tragedia scosse l'intero mondo del motorsport. Adrian Newey, all'epoca direttore tecnico della Williams, insieme ad altre figure chiave del team, vengono coinvolti nel processo legale che seguì l'incidente per stabilire se vi fossero state negligenze o errori da parte del team che potessero aver contribuito all'incidente mortale. Dopo anni di indagini e udienze, nel 1997 i giudici assolvono Newey e gli altri membri del team Williams dalle accuse di omicidio colposo, citando l'assenza di prove sufficienti per stabilire una diretta causalità tra le azioni del team e l'incidente. In seguito, ci furono ulteriori appelli e sentenze, ma nel 2005 la Corte d'Appello di Bologna confermò l'assoluzione per tutti gli imputati, chiudendo definitivamente il caso senza attribuire responsabilità penali a membri del team Williams per la morte di Senna.

Newey decide di cercare una nuova sfida e approda alla McLaren nel 1997, sotto la guida del carismatico Ron Dennis. L'arrivo di Newey dà alla squadra di Woking un impulso cruciale, grazie a nuove idee e approcci alla progettazione e allo sviluppo delle auto che ben presto portano il team a nuova vita. COn la MP4-13, la McLaren vince il Mondiale Piloti e Costruttori 1998 e nel 1999 mette in bacheca il titolo piloti, ancora una volta con Mika Häkkinen.

Il passaggio di Adrian Newey alla Red Bull Racing nel 2006 segna un punto di svolta sia per la sua carriera che per il nuovo team del marchio dell’energy drink. Dopo aver trascorso anni alla McLaren, dove aveva consolidato la sua reputazione come uno dei progettisti più innovativi e di successo nella Formula Uno, Newey era alla ricerca di una nuova sfida e di una maggiore libertà creativa. La Red Bull Racing, gli offrì esattamente ciò che cercava. Fu chiaro sin dall'inizio che l'approccio di Newey stava per portare la Red Bull in una direzione promettente, anche se il team deve aspettare il 2009 per poter festeggiare la prima vittoria in Formula 1. Ma da lì a poco, le monoposto di Adrian Newey – guidate da Sebastian Vettel – iniziano un vero e proprio dominio che porta il pilota tedesco e la squadra anglo-austriaca a dominare dal 2010 al 2013, mettendo in bacheca complessivamente otto titoli iridati.

Un dominio interrotto nell’era ibrida dalla Mercedes, ma che Max Verstappen ha riaperto nelle ultime stagioni, conquistando il titolo piloti nel 2021 ed entrambi i titoli (piloti e costruttori) nel 2022 e nel 2023.

Il desiderio di applicare la sua profonda conoscenza dell'aerodinamica in ambiti diversi ha portato Adrian Newey a estendere il suo ingegno anche oltre la Formula 1. Uno dei progetti più notevoli in cui è stato coinvolto è la creazione dell'Aston Martin Valkyrie, una hypercar stradale sviluppata in collaborazione con Aston Martin. Il progetto Valkyrie mira a portare la tecnologia e le prestazioni della Formula Uno sulle strade, e Newey ha giocato un ruolo centrale nel trasferire la sua esperienza in termini di aerodinamica, design ed efficienza nelle prestazioni a questo ambizioso veicolo.

Oltre al suo lavoro con Aston Martin, Newey si è anche interessato al mondo della vela, in particolare attraverso il suo coinvolgimento nella America's Cup, una delle competizioni più prestigiose e tecnicamente esigenti.

Newey ha mostrato un interesse per le competizioni di endurance, partecipando occasionalmente come pilota durante delle gare endurance. Questo dimostra non solo il suo amore per il motorsport, ma anche il desiderio di comprendere meglio le sfide ingegneristiche e di design dal punto di vista del pilota, una prospettiva che può dare intuizioni preziose per il suo lavoro di progettazione.