Carlos Reutemann, nato il 12 aprile 1942 e scomparso il 7 luglio 2021, è stato un pilota di Formula 1 e una volta appeso il casco al chiodo è diventato un politico di rilievo, lasciando un segno importante nello sport e nella politica.
Carlos Alberto Reutemann era soprannominato "Lole" e aveva doppia nazionalità - svizzera e argentina - poiché il bisnonno era emigrato da Zurigo a Santa Fe nella seconda metà dell'Ottocento. Fin dall'inizio della sua carriera è chiaro che Reutemann avesse un talento innato. Inizia a correre con vetture turismo, per poi mostrare la sua classe in Formula 2. I successi con le monoposto gli permettono di arrivare in Europa e debuttare in F.1 con la Brabham al Gran Premio d'Argentina del 1972. Un debutto eccezionale che lo vede conquistare la pole position, ma in gara si deve accontentare del settimo posto finale. Nel 1974, Reutemann segna la sua prima vittoria in un Gran Premio, a Kyalami, in Sud Africa. Questa vittoria non è solo la prima per un pilota Brabham dal 1970, ma anche la prima vittoria per un'auto di Formula 1 progettata da Gordon Murray. In seguito a questa vittoria, Reutemann si impone in altre due gare nel corso della stagione.
Nel 1975, Reutemann affronta una sfida diversa. Sebbene la sua auto fosse diventata molto affidabile, mancava di velocità e questo lo costringeva a spingere anche oltre il limite per tenere il passo delle Ferrari. Nonostante queste difficoltà, riesce a finire terzo nel campionato con una vittoria e cinque podi. E la stagione successiva non è di certo più semplice, poiché le nuove Brabham dotate di motore Alfa Romeo si rivelano poco veloci e, soprattutto, inaffidabili.
La carriera di Reutemann prende una nuova direzione nel 1977, quando viene ingaggiato da Ferrari per sostituire Clay Regazzoni. Sulla carta doveva essere lui il pilota di punta della Scuderia di Maranello e si presenterà in Brasile con una vittoria convincente. Ma ben presto sopraggiungono diverse difficoltà e il mondiale prende un’altra via, finendo nelle mani di Niki Lauda. Carlos continua a correre con la Ferrari anche nella stagione successiva, questa volta trovandosi al fianco di Gilles Villeneuve. Per Reutemann arrivano quattro vittorie, ma la Lotus 79 di Mario Andretti era quasi imbattibile e il titolo finisce nella mani dell’italo-americano.
La voglia di replicare le gesta di Andretti porta Reutemann proprio alla Lotus nella stagione 1979, ma le cose non vanno esattamente come le aveva sognate lui. L'argentino conquista solo qualche piazzamento a podio, perché le performance grandiose dell'anno precedente sono ormai un lontano ricordo. Così, per il 1980 Reutemann si trasferisce alla Williams, come gregario di Alan Jones, designato come pilota di punta per conquistare il Mondiale. Quel ruolo però gli è andato stretto fin da subito e nel 1981 si ribella a quello status di seconda guida, ignorando gli ordini di scuderia. Una situazione che crea rapidamente tensione in squadra. All'ultima gara di Las Vegas 1981, Reutemann si presenta con un punto di vantaggio sulla Brabham di Piquet. L'occasione è ghiotta, ma l'argentino non riesce a conquistare punti: al suo rivale bastarono i punti del quinto posto per laurearsi campione del mondo. Reutemann si sentiva tradito dalla squadra e la delusione lo porta a decidere di ritirarsi dalla Formula 1 dopo appena due gare del Mondiale 1982.
Dopo l’addio alle corse, Reutemann si dedica alla politica in Argentina. Viene eletto governatore della provincia di Santa Fe e dal 2003 senatore. Carlos Reutemann è morto il 7 luglio 2021, dopo aver lottato con problemi di salute legati a un'emorragia e ad altre complicazioni: è stato una figura di spicco sia nel mondo del motorsport che in quello della politica, con una carriera che ha attraversato due settori molto diversi tra loro.