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Formula 1

PILOTI
Flavio Briatore

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Quella di Flavio Briatore è una figura tanto carismatica quanto controversa; è un nome noto non solo nel mondo della Formula 1, ma anche nel vasto panorama degli affari internazionali. Nato nell’aprile del 1950 nel piccolo paese di Verzuolo, in Italia, ha poi vissuto insieme alla famiglia a Montaldo di Mondovì. Figlio di due insegnanti, Briatore scala i vertici del mondo imprenditoriale con un approccio unico e spesso audace, a volte anche fuori dagli schemi.

La prima parte della vita di Briatore è forse quella meno nota, ma fondamentale per comprendere la sua successiva ascesa. A scuola non eccelle, ma una volta riuscito a diplomarsi come geometra, inizia a fare esperienza in diversi ambiti, dalla ristorazione fino al settore assicurativo, accumulando una lunga serie di esperienze che lo aiuteranno nella sua ascesa imprenditoriale.

L'incontro con Luciano Benetton è cruciale per la carriera di Briatore: al fianco dell’imprenditore, contribuisce attivamente all’espansione del brand italiano negli Stati Uniti. È proprio la famiglia Benetton che lo coinvolge nell'attività della squadra di Formula 1, già a partire dal 1988. Nella squadra sorta sulle ceneri della Toleman, Flavio Briatore ottiene prima l'incarico di direttore commerciale, per poi diventarne direttore esecutivo. Un’opportunità che permette a Briatore di applicare le sue capacità imprenditoriali e di leadership in un contesto completamente nuovo, aprendo la strada ai suoi successi futuri nel motorsport.

Con la Benetton in Formula 1, Flavio Briatore ottiene successi significativi. Sotto la sua guida, la scuderia diventa una delle squadre più competitive nel campionato. Il punto arriva con l'assunzione del giovane Michael Schumacher, con cui la squadra conquista due campionati mondiali consecutivi, nel 1994 e nel 1995. Trionfi che contribuiscono a elevare il profilo della Benetton in Formula 1, ma rafforzano anche la reputazione di Briatore come uno dei più capaci e influenti dirigenti nel motorsport.

Flavio è lanciatissimo in F1 e prova a chiudere diversi affari: alle fine del 1994 compra la Ligier, ma la rivende subito a Tom Walkinshaw, poiché i regolamenti dell'epoca impedivano alla stessa persone di avere ruoli in due team. Nel 1996, compra anche una quota della Minardi con l'intenzione di rivenderla alla British American Tobacco. Le cose però non vanno però come previsto e la cederà nuovamente a Gian Carlo Minardi e Gabriele Rumi. Lascia la Benetton nel 1997 e al suo posto arriva David Richards. Nel 1998 dirige la Supertec, azienda che fornisce motori a tre team. Quando l'azienda viene rilevata dalla Renault, Briatore torna a ricoprire il ruolo di direttore esecutivo: è l’inizio di un’altra importante avventura che frutterà altri due campionati mondiali con Fernando Alonso, nel 2005 e 2006.

Tuttavia, la carriera di Briatore è anche segnata da significative controversie. Tra quelle sportive, la più nota è il cosiddetto "Crashgate" nel Gran Premio di Singapore nel 2008. Viene accusato di aver ordinato a uno dei suoi piloti, Nelson Piquet Jr., di causare deliberatamente un incidente per favorire il compagno di squadra Alonso. Un episodio che, dopo le dovute indagini, lo porta alla radiazione dalla Formula 1. Briatore non ci sta e inizia una battaglia legale contro la FIA: nel gennaio 2010 ottiene l'annullamento della radiazione da parte del Tribunal De Grande Instance a Parigi, che ritiene non regolare il procedimento istruito dalla Federazione.

Nonostante questo brutto episodio, Briatore mantiene un'influenza significativa nel mondo del motorsport e continua a essere una figura importante nel settore: di recente, è stato coinvolto dal ceo della F1 – Stefano Domenicali – per curare una serie di iniziative legate all’ospitalità VIP all’interno del paddock club durante i weekend di gara.

Ma le attività imprenditoriali di Flavio Briatore vanno ben oltre il mondo della Formula 1. È fondatore di Billionaire Lifestyle, un marchio che comprende nightclub di lusso, ristoranti e resort, pensati per un pubblico esclusivo e internazionale; ha mostrato interesse anche per il mondo dello sport, in particolare nel calcio. Ha avuto un ruolo importante nell'acquisto del Queens Park Rangers, un club di calcio inglese, dimostrando il suo desiderio di esplorare nuove sfide imprenditoriali al di fuori del motorsport. Tutte attività che riflettono la sua abilità nel diversificare gli investimenti e la sua capacità di adattarsi a diversi settori del mercato.