François Cevert è diventato un'icona del motorsport, un pilota di Formula 1 che ha lasciato un segno indelebile nella storia del motorsport nonostante la sua carriera sia stata bruscamente interrotta da un tragico incidente.
Nato Albert François Cevert Goldenberg il 25 febbraio 1944 a Parigi, François è ricordato come uno dei piloti più promettenti e carismatici del suo tempo. Era figlio di Charles Goldenberg, un gioielliere parigino, e Huguette Cevert. Il papà Charles era un emigrato ebreo russo portato in Francia da bambino dai suoi genitori per sfuggire alle persecuzioni degli ebrei sotto l'autocrazia zarista. Durante la Seconda Guerra Mondiale, sotto l'occupazione nazista della Francia, Goldenberg si unì alla Resistenza francese per evitare la deportazione forzata in Polonia, essendo un ebreo registrato. Per non attirare ulteriori attenzioni, i quattro figli di Charles e Huguette furono tutti registrati con il cognome di lei, piuttosto che con il suo.
François Cevert iniziò la sua carriera nel motorsport su due ruote, prima gareggiando con la Vespa di sua madre, poi passando alla sua Norton all'età di 19 anni. Dopo il servizio militare, si concentrò sulle auto. Nel 1966 completò un corso di formazione alla scuola di Le Mans, prima di iscriversi alla Winfield Racing School presso la scuola di corsa di Magny-Cours. A Winfield, vinse la borsa di studio Volant Shell come miglior studente tra gli studenti: il premio era una Formula Tre Alpine.
L'ingresso di François Cevert nel mondo della Formula 1 avvenne nel 1970, quando si unì al team Tyrrell. Il team britannico, guidato da Ken Tyrrell, aveva già guadagnato un posto di rilievo nel campionato grazie al pluricampione Jackie Stewart, e Cevert si aggiunse alla formazione come secondo pilota. Ironia della sorte, era stato proprio il pilota scozzese a consigliare a Tyrrell di tenere d’occhio il ragazzo. Il suo debutto in Formula 1 risale al Gran Premio d'Olanda, ma non terminò la corsa. Cevert aveva però dimostrato un talento naturale e una risolutezza che lo distinguevano tra i giovani piloti emergenti. Nel corso della stagione, dimostrò una crescente padronanza della sua vettura.
La sua prima e unica vittoria arrivò al Gran Premio degli Stati Uniti nel 1971. A Watkins Glen, Cevert si dimostrò un pilota formidabile, dominando la gara e guadagnandosi il gradino più alto del podio. Quella vittoria non solo consolidò il suo status nel team Tyrrell, ma anche nell’intero paddock della Formula 1, dove era ora visto come un possibile contendente per il titolo.
Nelle due stagioni successive, Cevert continuò a dimostrare la sua abilità. Anche se non riuscì a ottenere un'altra vittoria, accumulò una serie di piazzamenti sul podio che contribuirono a mantenere il team Tyrrell in una posizione di forza nel campionato. Sotto l’ala protettiva di Jackie Stewart, Cevert crebbe ancora come pilota. Nel 1973, la terza e ultima stagione completa di Cevert in Formula 1, ottenne diversi piazzamenti nei punti, compresi sei secondi posti. La sua consistenza sul campo, unitamente al suo spirito di squadra e alla sua volontà di apprendere da Stewart, portarono molti a considerarlo come l'erede naturale del campione scozzese, che si stava avvicinando al ritiro.
Ma quella stagione si sarebbe conclusa in tragedia. Durante le prove del Gran Premio degli Stati Uniti a Watkins Glen, Cevert ebbe un incidente mortale. Durante le prove del GP, mentre era a bordo della sua Tyrrell 006, perse il controllo della sua vettura in una zona particolarmente insidiosa, andando a sbattere violentemente contro il guard-rail, ribaltandosi diverse volte. Cevert rimase intrappolato tra le lamiere e la violenza dell’impatto lo uccise sul colpo. Dopo l'incidente, Stewart fu uno dei primi ad arrivare sul posto. Il ricordo di quell'evento fu tale che Stewart raramente ha parlato pubblicamente dell'incidente, descrivendo quella esperienza come una delle più traumatiche della sua vita. In quel momento, Stewart decise di non correre nel Gran Premio degli Stati Uniti, sebbene fosse già qualificato e poco dopo annunciò il suo ritiro definitivo dalla Formula 1, nell’anno del suo terzo titolo iridato.
Malgrado la sua prematura scomparsa, François Cevert è riuscito a lasciare un segno indelebile nel mondo della Formula 1. Proprio Jackie Stewart lo ha descritto come "uno dei piloti più talentuosi che abbia mai conosciuto”, un tributo alle sue abilità di guida e al suo spirito combattivo.