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Formula 1

PILOTI
Giuseppe Farina

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All'anagrafe Giuseppe Farina, ma per tutti semplicemente "Nino": è storicamente ricordato come il primo pilota ad aver vinto un Gran Premio del Mondiale di Formula 1 e aver conquistato, al termine di quella stagione, anche il primissimo titolo iridato.

Nino Farina è il figlio di Giovanni, lo storico fondatore degli "Stabilimenti Farina", all'epoca una delle più importanti carrozzerie automobilistiche del nostro paese. Lo zio, invece, Battista Farina, è a sua volta il fondatore delle più celebre Pininfarina. Nino è dunque una sorta di predestinato dell’automobile.

Classe 1906, Nino Farina è da sempre attratto dalle automobili e debutta nella sua prima competizione nel 1925, su una Chiribiri, alla Aosta - San Bernardo. È irruento e la sua corsa - così come molte altre - finisce con un incidente. Nonostante tutto, è veloce: così, anche grazie al buon rapporto d'amicizia con Tazio Nuvolari, riesce ad accasarsi prima alla Maserati e nel 1936 viene chiamato da Enzo Ferrari per disputare la Mille Miglia di quell'anno, dove giunge secondo. Si toglie diverse soddisfazioni, fino allo stop forzato causato dal Conflitto Mondiale. Poi, nel 1946, torna a correre con l'Alfa Romeo e a bordo della 158 vince il Gran Premio delle Nazioni. Una delle sue gare più belle è certamente il Gran Premio di Monaco del 1948, dove corre con una Maserati 4CLT dominando la corsa.

Nel maggio del 1950, si corre il primo Gran Premio del Mondiale di Formula 1 a Silverstone e Giuseppe Farina è sulla griglia di partenza con l'Alfa Romeo 158 ufficiale. Per la Casa del Biscione è un successo strepitoso: vince Farina, davanti a Luigi Fagioli e Reg Parnell. "Nino" entra così nella storia. Quell'anno, il calendario del Mondiale prevede sette gare e Farina salta solamente la 500 Miglia di Indianapolis, poi vince il GP di Svizzera e quello d'Italia. Alla fine dell'anno, è campione del mondo con 30 punti, davanti a Juan Manuel Fangio di appena tre lunghezze. Si toglie qualche soddisfazione anche l'anno successivo, a bordo dell'Alfa Romeo 159, ma questa volta non riesce a ripetersi e conquista solo una vittoria a Spa-Francorchamps, chiudendo quarto in campionato.

Con il ritiro dell'Alfa Romeo dalla F1, Ferrari è in grado di allestire la propria monoposto - modello 500 - dominando la stagione, con sette vittorie su otto gare disputato. Quell'anno però a dominare è Alberto Ascari, mentre Farina finisce quattro volte secondo, chiudendo alle spalle del dominatore della stagione. Farina rimane in Ferrari fino al 1955, senza però riuscire a imporsi come aveva fatto in passato. Nel 1956 partecipa con Bardahl Ferrari Experimental nella 500 Miglia di Indianapolis, ma non riesce a qualificarsi per le difficoltà di messa a punto della vettura.

Dopo aver rischiato la vita più di una volta in pista, a causa del suo stile di guida un po' fuori dagli schemi, il destino gli riserva una brutta sorpresa. Così, il 30 giugno del 1966, mentre è in viaggio per assistere al GP di Francia a Reims, perde il controllo della sua vettura e si schianta contro un albero: muore sul colpo. Oggi, Giuseppe "Nino" Farina riposa nel Cimitero Monumentale della sua Torino.