Jackie Ickx è l'uomo che ha contribuito a scrivere pagine indimenticabili nella storia dell'automobilismo sportivo. Nasce in Belgio il 1° gennaio 1945 e dà il via alla sua carriera nelle corse motociclistiche nel 1960, mostrando fin da subito un talento promettente. Il giovane Jackie, dopo aver svolto il servizio militare nell'esercito belga, sposta la propria attenzione verso le vetture turismo, ottenendo il suo primo successo nel 1965 nel Campionato Europeo Turismo alla guida di una Ford Mustang del team Alan Mann.
Nel 1966 Ickx si unisce al team di Ken Tyrrell, guidando una Matra in Formula 3 e in Formula 2. In quest'ultima categoria, stupisce tutti qualificandosi per il Gran Premio di Germania con un tempo di 8,4 secondi più veloce di qualsiasi altra auto in pista. Nel 1967 vince il primo Campionato Europeo di Formula 2, mentre in Formula 1 si piazza sesto al Gran Premio d'Italia alla guida di una Cooper-Maserati del team ufficiale. Una rapida ascesa che lo porta a 22 anni – è il 1968 – a diventare pilota ufficiale della Scuderia Ferrari. Ickx ripaga la fiducia del Drake, Enzo Ferrari, con una splendida vittoria al Gran Premio di Francia, sull’asfalto reso viscido dalla pioggia. L'anno seguente, però, un conflitto tra sponsor costringe Ickx a lasciare Maranello e passare alla Brabham, dove vince i Gran Premi di Germania e Canada, arrivando secondo nel mondiale dietro a Jackie Stewart.
Nel frattempo, l’amore per le vetture turismo non tramonta e la celeberrima 24 Ore di Le Mans si rivela un appuntamento cruciale nella carriera del pilota belga. Vince per la prima volta la storica gara di durata a bordo della sua Ford GT40, battendo la più competitiva Porsche 917. Nel 1970 Ickx ritorna in Ferrari, ma un incidente nel primo giro del Gran Premio di Járama causa un rogo che lo vede coinvolto, provocandogli delle ustioni. Nonostante ciò, Ickx non manca una sola gara e si rivela il più temibile avversario di Jochen Rindt, vincendo il duello a Hockenheim, ma perdendo il confronto per il titolo mondiale. Dopo aver lasciato la Ferrari nel 1973, dove è stato soprannominato “Pierino il Terribile”, passa due stagioni frustranti alla Lotus, ma nel 1975 si consola bissando il successo alla 24 Ore di Le Mans, questa volta con Derek Bell sulla Gulf Mirage GR8-Ford. Rimane in Formula 1 fino al 1979, guidando per Williams, Wolf, Ensign e Ligier, e nello stesso anno vince il titolo Can-Am alla guida della Lola T333CS-Chevrolet del team Carl Haas.
La leggenda di Jackie Ickx raggiunge il suo apice quando si unisce al team Porsche nel 1976. Vince quattro delle prime cinque gare, prima di conquistare la vittoria alla 24 Ore di Le Mans con Gijs van Lennep. Il successo nella gara di durata più famosa del mondo viene replicato sia nel 1981 che nel 1982, quest’ultima a bordo della Porsche 956, segnando la prima vittoria del modello tedesco nel Mondiale Sportprototipi. Nonostante una battaglia serrata per il titolo nel 1983 e nel 1984, Ickx non riesce a vincere, battuto dal giovane talento Stefan Bellof. Tuttavia, Bellof perde la vita in un tragico incidente durante la 1000 km di Spa del 1985, evento che segna contestualmente la fine della carriera agonistica di Ickx.
Oltre alla sua illustre carriera in pista, si distingue anche nel Rally Raid, vincendo la Parigi-Dakar del 1983 con una Mercedes. Dopo il ritiro, ricopre il ruolo di direttore di gara al Gran Premio di Monaco per diversi anni e segue contestualmente la carriera sportiva di sua figlia Vanina nel mondo delle corse automobilistiche.
Nonostante le sue otto vittorie in Formula 1 possano sembrare un bottino magro per un pilota del suo calibro, la sua intera carriera nelle corse ampiamente conferma il suo talento, elevandolo a leggenda vivente del motorsport.