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Formula 1

PILOTI
Jim Clark

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Nasce il 4 marzo 1936 in una tranquilla fattoria scozzese, vicino al confine con l'Inghilterra, James "Jim" Clark, destinato a diventare uno dei più grandi piloti nella storia dell'automobilismo. Cresce tra le colline di Berwickshire e trascorre la sua infanzia lontano dal mondo delle corse, circondato dalle pecore e dai vasti terreni della sua famiglia.

È a 13 anni, quando frequenta una scuola privata a Edimburgo, che Clark scopre il suo interesse per il motorsport attraverso libri e riviste. Fino a quel momento, Jim si dedica esclusivamente al cricket e all'hockey, dimostrando un'attitudine innata per lo sport. Ma il richiamo dei motori è più forte di ogni altra cosa. Superando a fatica le resistenze dei genitori, Clark inizia a guidare la macchina di famiglia in segreto nei campi. Ottiene la patente il giorno del suo diciassettesimo compleanno e non passa molto tempo prima che inizi a gareggiare con una Sunbeam Talbot nei rally locali.

Il talento di Jim non passa certo inosservato e, nel 1958, ha l'opportunità di guidare una Lotus Elite coupé a Brands Hatch. La sua performance fa colpo sul fondatore della Lotus, Colin Chapman, che lo invita a unirsi al proprio team. Tra i due l’intesa è subito forte e Chapman porta Clark in Formula 1 già durante la fase finale del Mondiale di F.1 1960.

Grazie al supporto di Colin Chapman, Jim disputa nel 1961 la sua prima stagione completa in Formula 1. Purtroppo, è coinvolto in un incidente a Monza con la Ferrari di Wolfgang von Trips: nell'incidente muore il pilota tedesco e 14 spettatori. Una tragedia che Clark si porta per sempre nel suo cuore. Dopo aver addirittura pensato al ritiro, Jim decide di continuare alla guida delle innovative Lotus di Chapman con motori Climax V8. Una scelta che lo porta rapidamente verso il successo, conquistando ben due titoli mondiali di F.1, nel 1963 e nel 1965.

Tra Clark e Chapman si instaura un legame profondo, simile a quello tra fratelli. Chapman ammira la sincerità, l'umiltà e l'integrità di Jim, che non è particolarmente interessato agli aspetti tecnici delle auto, ma si affida alle intuizioni di Chapman per tradurre i suoi commenti in soluzioni ingegneristiche. E i tifosi apprezzano non solo le gesta, ma anche la personalità di Clark, seppur questo eviti il più possibile gli eventi pubblici. Ma più passa il tempo e più è difficile evitare le luci della ribalta, soprattutto dopo la vittoria della 500 Miglia di Indianapolis del 1965, che contribuisce a renderlo famoso anche negli States.

Jim, però, non dimentica mai le sue radici e confida a una delle sue fidanzate il desiderio di tornare un giorno alla fattoria scozzese per mettere su famiglia. Purtroppo, quel sogno non si avvererà mai: il 7 aprile 1968, durante una gara di Formula 2 a Hockenheim, un problema mai veramente chiarito alla sua vettura lo fa finire in velocità nei boschi attorno alla pista. Un incidente per lui fatale e un duro colpo per l’automobilismo sportivo, che perde così una delle sue stelle più lucenti.

Nella sua breve ma intensa carriera – che lo ha visto correre dal 1960 al 1968 – Jim Clark ha preso parte a 72 Gran Premi di Formula 1, vincendone 25 (più di un terzo di quelli disputati), segnando anche 33 pole position e 28 giri veloci.