Jody Scheckter lascia un segno indelebile nella storia della Formula 1: ancora oggi è l’unico pilota sudafricano a vincere il Mondiale e per ventuno anni è rimasto l’ultimo campione del mondo della Ferrari, prima dei successi di Schumacher nei primi anni 2000.
Nato il 29 gennaio 1950, Scheckter fa il suo ingresso nel mondo della Formula Uno nel 1972, dopo essersi trasferito in Gran Bretagna nel 1970. Il suo debutto avviene al Gran Premio degli Stati Uniti a Watkins Glen con la McLaren. Nonostante una partenza promettente, il pilota sudafricano termina la gara in nona posizione, ma il suo nome comincia a essere sulla bocca di tutti nel paddock. Nel ’73 vince il campionato SCCA L&M e corre cinque Gran Premi in Formula 1. La sua audacia alla guida gli procura qualche critica da parte dei più blasonati colleghi. Emerson Fittipaldi, il campione del mondo in carica, lo definisce "un pazzo pericoloso per sé stesso e per tutti gli altri" dopo un incidente durante il Gran Premio di Francia. E non è l’unico episodio, perché dopo l’ennesimo crash al GP di Gran Bretagna, l’Associazione dei Piloti chiede addirittura che venga allontanato dalle corse. Per far calmare le acque, la McLaren lo lascia a riposo per le successive quattro gare.
La prima stagione completa di Formula 1 per Jody Scheckter è nel 1974 e il sudafricano indossa i colori della Tyrrell. È una buona stagione, nel corso della quale conquista otto piazzamenti a punti consecutivi e vince due Gran Premi, in Svezia e Gran Bretagna. Nel 1976, Tyrrell introduce la più radicale macchina nella storia della F1, la Tyrrell P34 a sei ruote. Nonostante le sue riserve sulla macchina, Scheckter riesce a vincere il Gran Premio di Svezia e a ottenere punti in dieci delle dodici gare in cui utilizza quella monoposto.
Il 1977 segna l'inizio della sua collaborazione con il nuovo team canadese di Walter Wolf, con cui Scheckter ottiene altre due vittorie e numerosi podi, ma finisce secondo in campionato dietro un dominante Niki Lauda. Il 1978 si prospetta come l'anno della rivincita, invece la Wolf perde competitività e per Scheckter non arriva nessuna vittoria. Chiude il Mondiale al settimo posto, conquistando solamente quattro piazzamenti a podio. Nel 1979 passa alla Ferrari e diventa il compagno di squadra di Gilles Villeneuve. Tra i due si instaura un ottimo rapporto, sia sotto il profilo sportivo che umano. Questo contribuisce a rendere le cose più semplici per la lotta iridata. Il sudafricano conquista la vittoria in Belgio, a Monaco e al Gran Premio d'Italia a Monza, davanti a migliaia di tifosi ferraristi che celebrano una doppietta.
Grazie a queste vittorie, ai due podi e agli altri piazzamenti a punti, alla fine ha la meglio sul compagno di squadra e diventa campione del mondo. L’idillio dura poco, perché la stagione successiva è disastrosa per la Rossa e per lo stesso Scheckter che, evidentemente demotivato, annuncia il suo ritiro dalle corse proprio alla fine di quella stagione. In totale, Scheckter prende parte a 112 Gran Premi di Formula 1, conquistando 10 vittorie, 3 pole position e 5 giri veloci.
Una volta appeso il casco al chiodo, Scheckter si dedica all'attività imprenditoriale fondando FATS Inc, un'azienda produttrice di simulatori di tiro per militari e forze dell'ordine. Il successo dell'azienda permette a Scheckter di sostenere la carriera automobilistica dei suoi figli, Tomas e Toby. Scheckter è padre di sei figli. Toby e Tomas nascono dal suo precedente matrimonio con Pamela, mentre Hugo, Freddie, Ila e Poppy sono figli del suo attuale matrimonio con Clare. Purtroppo, la giovane Ila viene a mancare nel 2019, per una sospetta overdose.
Più di recente, il sudafricano ha dimostrato un grande interesse per l'agricoltura biologica, tanto da investire nell’acquisto di Laverstoke Park Farm, vicino a Overton, nel Hampshire, trasformando i suoi 2.500 acri in un'azienda agricola biologica, diventando un promotore del cibo a chilometro zero e dando vita a un vino spumante, anch’esso rigorosamente biologico.