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Formula 1

PILOTI
John Surtees

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Nel mondo del motorsport, poche storie sono così affascinanti e uniche quanto quella di John Surtees. Il solo pilota nella storia a vincere campionati del mondo sia nelle competizioni di moto che di automobili, la sua carriera è una leggenda vivente di dedizione, tenacia e spirito competitivo, che lo ha portato anche a dar vita a un proprio team di F.1.

Cresciuto nella concessionaria di moto di suo padre a South London, Surtees mostra un interesse precoce per le corse e, soprattutto, una grande abilità. Inizia a correre in competizioni ufficiali da quindicenne, nel 1948. Dopo una serie di successi nelle competizioni minori, fece il suo debutto nel Campionato del Mondo di Moto nel 1952 in Classe 500, alla guida di una Norton, nel Gran Premio Motociclistico dell'Ulster. Si adatta rapidamente alle sfide dell'epoca e ottiene la sua prima vittoria nel 1955, iniziando un periodo di dominio senza precedenti. Nel Motomondiale corre con Vincents, Triumphs, MV Agusta e conquista in tutto sette titoli mondiali, grazie a 68 vittorie in 76 gare disputate. Una delle sue particolarità era la routine prima della gara: stava tranquillo nel box a chiacchierare con la moglie Pat, sorseggiando il suo té nero senza zucchero, quasi come se l'imminente battaglia in pista non gli creasse alcuna ansia.

All'inizio degli anni Sessanta, tutti lo conoscono ormai come "Big John". Gli viene proposto di correre in auto e accetta: nel 1961 lo fa con la Cooper e l'anno seguente con la Lola, due stagioni di apprendistato e miglioramenti che non passano inosservati a un occhio attento come quello di Enzo Ferrari. E così, nel 1963, John Surtees è il pilota numero uno della Ferrari. John riesce subito a togliersi diverse soddisfazioni e a guadagnarsi l'appellativo di "Figlio del vento" e nel 1964, proprio con il team di Maranello, conquista il suo primo titolo iridato in Formula 1. Negli anni successivi, però, non riesce a ripetersi nonostante guidi auto competitive e vincenti. Nel 1966 è protagonista di un pauroso incidente in cui riporta diverse lesioni, ma sopravvive e il suo recupero è sorprendente. Una volta tornato in pista, vive un periodo tumultuoso con il Drake e John Surtees decide che è arrivato il momento di chiudere la sua collaborazione con la Ferrari e cambiare aria ancor prima della fine della stagione. Nel 1967 passa alla Honda, regalando al costruttore giapponese la prima storica vittoria in Formula 1 della RA300 (la seconda per i nipponici), al Gran Premio d'Italia di quell'anno. Un successo sofferto, arrivato dopo una rimonta dalla nona posizione.

Nel 1972 decide di dar vita al proprio team, ma l'avventura è tutt'altro che fruttuosa e così decide di ritirarsi dalle competizioni al termine della stagione 1973 e dedicarsi completamente alla sua squadra, almeno fino al 1978, anno in cui dà l'addio definitivo al mondo delle corse. L'aver vinto dei titoli mondiali in moto e in Formula 1 lo ha portato a essere considerato l'eroe dei due mondi, capace di fare delle corse la sua unica ragione di vita.

Le corse gli hanno dato tanto, ma gli hanno anche tolto la cosa più cara che aveva, il figlio Henry (avuto con la terza moglie, Jen Sparrow) morto tragicamente in una gara, colpito da uno pneumatico volato via da una monoposto che era andata a sbattere.

John Surtees muore a Londra a 83 anni. Oggi riposa proprio accanto al figlio Henry a Lingfield, nel Surrey.