Lorenzo Bandini nasce a Barce, in Libia, il 21 dicembre 1935. Diventa una figura chiave del panorama automobilistico italiano durante gli anni '60, incarnando il talento, la grinta e l'innata passione per la velocità.
Lorenzo viene al mondo grazie all'amore di papa Giovanni e mamma Elena, che hanno lasciato l'Emilia-Romagna per la Libia italiana, oggi conosciuta come al-Marj. Durante la Seconda guerra mondiale, la famiglia ritorna in Italia, a San Cassiano di Brisighella. La vita di Lorenzo e della sorella maggiore Gabriella cambia radicalmente quando il papà viene assassinato. Lorenzo comincia a lavorare come meccanico e nel 1950 si trasferisce a Milano, nell'officina di Goliardo Freddi, suo futuro suocero. Avvia la sua carriera da pilota in categorie minori, come la 1100 Sport e la Formula Junior, prima di fare il grande salto in Formula 1 nel 1961. Debutta con la scuderia Centro Sud, una delle tante squadre private che partecipano al campionato di Formula 1 all'epoca e che gli offre un contratto di un anno. Bandini dimostra subito di saperci fare, guidando una vecchia Cooper-Maserati con grande abilità. Il suo talento non passa inosservato e nel 1962 viene chiamato da Enzo Ferrari a sostituire Giancarlo Baghetti alla Scuderia di Maranello.
La carriera di Bandini con la Scuderia del Cavallino Rampante è in costante ascesa. Il suo primo Gran Premio con la Ferrari è a Monaco nel 1962, ma il primo podio arriva l'anno successivo, al Gran Premio di Francia, dove conquista il terzo posto. Ma deve ancora pazientare per poter celebrare la sua prima vittoria. Il 23 agosto 1964, a Zeltweg - in Austria - Lorenzo Bandini corona il sogno di ogni pilota di Formula 1: vincere un Gran Premio. In una gara segnata da un clima instabile e numerose uscite di pista, Bandini mantiene la calma e la concentrazione, esibendo un'abilità di guida superba e una gestione impeccabile della sua Ferrari 158. Parte dalla terza posizione in griglia, dietro a Jim Clark su Lotus e a John Surtees, suo compagno di squadra su Ferrari. Ma entrambi riscontrano dei problemi: Clark è costretto al ritiro a causa di un guasto alla trasmissione, mentre Surtees si ferma per un problema ai freni. Queste circostanze lasciano via libera a Bandini, che prende la testa della corsa e non la lascia più fino al traguardo. Quella è una vittoria importante e non solo a livello personale. Segna infatti un momento fondamentale per la Scuderia Ferrari nella lotta al campionato costruttori di quell'anno, che la scuderia del Cavallino Rampante si aggiudica anche grazie ai punti guadagnati da Bandini in quella gara.
La 24 Ore di Le Mans del 1963 è un'altra pietra miliare nella carriera di Lorenzo Bandini. Il 15 e 16 giugno 1963, Lorenzo scende in pista insieme al suo compagno di squadra Ludovico Scarfiotti, portando alla vittoria la loro Ferrari 250 P. La coppia italiana conquista il successo dopo aver percorso 339 giri, equivalenti a quasi 5.000 chilometri, a una velocità media di 205.638 km/h. Una corsa piena di avversità, con 21 delle 49 auto partecipanti costrette al ritiro, nella quale Bandini e Scarfiotti mostrano un incredibile controllo e resistenza, mantenendo la loro Ferrari in pista e spingendo al limite per tutte le 24 ore della gara.
Il 7 maggio 1967 è una data triste: segna la fine improvvisa della carriera di Lorenzo Bandini e con essa la sua giovane vita. È alla guida della sua Ferrari 312, occupa la seconda posizione del GP di Monaco e si lancia all’inseguimento di Denny Hulme quando, improvvisamente, perde il controllo della sua vettura alla chicane del porto. Il veicolo si accartoccia su sé stesso e prende immediatamente fuoco. Bandini rimane intrappolato nell'abitacolo in fiamme per diversi minuti prima che i soccorsi possano estrarlo. Nonostante sia cosciente al momento dell’arrivo dei soccorsi, le ustioni riportate sono estese e gravi. Viene trasferito all'ospedale Princesse Grace di Monaco, e muore tre giorni dopo, il 10 maggio, a causa delle complicazioni derivanti dalle sue ustioni. Più di centomila persone si radunano a Reggiolo, il 13 maggio 1967, per dare l'ultimo saluto a un campione. Oggi Lorenzo Bandini riposa nel Cimitero di Lambrate a Milano.