Stanley Michael Bailey Hailwood, più conosciuto semplicemente come Mike Hailwood, è un celebre pilota inglese noto per la sua straordinaria abilità alla guida di moto e auto, oltre che per il suo coraggio. Nasce il 2 aprile 1940 e diventerà ben presto un punto di riferimento del motorsport, guadagnandosi un posto nella storia con il soprannome di “Mike The Bike”.
Hailwood cresce in una famiglia benestante nell'Oxfordshire, unico figlio di un industriale dell'automobile e di un concessionario di motociclette di successo. Fin da giovane, mostra una naturale predisposizione per la guida, impara rapidamente ad andare in sella a una minimoto poco lontano da casa sua. In quel momento ancora non può saperlo, ma questa precoce familiarità con le due ruote segna l'inizio di una carriera leggendaria.
Dal 1958 al 1967, Hailwood corre nei campionati mondiali di motociclismo conquistando 76 vittorie - tra cui 14 all'Isle of Man TT - e quattro campionati del mondo consecutivi nella classe 500cc. Nonostante l'indiscusso successo nel mondo delle due ruote, Hailwood decide di cimentarsi anche nelle corse automobilistiche, diventa uno dei pochi piloti a poter correre dei Gran Premi sia in moto che in auto. Tuttavia, Hailwood non riesce a replicare i successi delle due ruote. Partecipa a 50 Gran Premi di Formula 1, conquista due podi e totalizza 29 punti. Non riesce mai a vincere una gara, ma ci arriva vicinissimo: al GP d’Italia del 1971, arriva quarto, ma con uno scarto di soli 0,18 secondi dal vincitore Peter Gethin: una volata che resta nella storia. Nel 1973, durante il Gran Premio del Sud Africa, Hailwood dimostra di avere coraggio e grande cuore quando si lancia nel salvataggio di Clay Regazzoni, intrappolato nella sua auto incendiata, dopo un incidente al terzo giro. Un atto eroico che salva la vita del suo rivale e collega. Per questo gesto di grande eroismo, Hailwood riceverà la George Medal for bravery, il secondo più alto riconoscimento civile britannico.
Hailwood decide di ritirarsi dalle corse automobilistiche nel 1974, dopo un grave incidente durante il Gran Premio di Germania al Nürburgring. Poco più tardi - all'età di 38 anni – non resiste alla tentazione di un trionfale ritorno in moto: vince l'Isle of Man TT del 1978 a bordo di una Ducati 900SS. Nonostante sia passato un decennio dalla sua ultima competizione motociclistica, Hailwood dimostra di non aver perso lo smalto d’un tempo, mette a tacere quanti lo criticano per quel ritorno e si toglie lo sfizio di conquistare il titolo di “Man of the Year” 1978, conferito dal settimanale Motorcycle News. Memorabile è la sua ultima apparizione all’Isle of Man TT dell’anno seguente: vince a bordo di una Suzuka RG500 a due tempi, battaglia per la vittoria nella categoria Unlimited Classic, la manca per appena due secondi. Quello diventa l’ultimo acuto di 'Mike the Bike', che decide di ritirarsi definitivamente dalle corse.
Si trasferisce in Sud Africa nel 1967 e ha due figli, Michelle e David, dalla moglie e modella Pauline, che sposa nel 1975. Decide di entrare in affari assieme all’ex pilota Rodney Gould e aprire un concessionario Honda a Birmingham che porta i loro nomi. Ma il destino scrive per lui un epilogo inaspettato: il 23 marzo del 1981, mentre è alla guida della sua Rover SD1 assieme ai figli Michelle e David, non ha il tempo di evitare un camion che fa un’inversione a U in un punto cieco. La piccola Michelle, di nove anni, muore sul colpo. E il papà Mike spira due giorni dopo in ospedale, a causa delle gravi lesioni riportate. Si salverà solo David.
Mike Hailwood rimane un personaggio leggendario nel mondo del motorsport, una figura che incarna l'audacia, il coraggio e la passione per la velocità.