Quella di René Arnoux è una storia fatta di passione e sacrifici. Oggi lo conosciamo per esser stato un pilota combattivo, veloce e schietto, che ha disputato 164 Gran Premi lungo la sua carriera, vincendo in sette occasioni, ma il francese ha dovuto faticare un po’ per realizzare il suo sogno di correre in Formula 1.
Nato a Grenoble il 4 luglio del 1948, si trasferisce a Moncalieri dove inizia a lavorare come meccanico. In quel periodo, inizia a correre in kart in Italia e nel 1972 riesce a prendere parte alla scuola di pilotaggio Elf, grazie alla quale si fa strada nel campionato di Formula Renault, vinto nel 1973. Con il team Martini affronta una stagione competitiva che lo vede vincere in quattro occasioni, perdendo il titolo all'ultima gara contro il connazionale Jean-Pierre Jabouille. Si rifà l'anno seguente, quando riesce a mettere le mani sul campionato.
La vittoria del campionato di F2 gli apre le porte della Formula 1, al volante del Team Martini. Arnoux però soffre la mancanza di sponsor e competitività della vettura, tanto che la squadra è costretta al ritiro ancor prima della fine della stagione. Passato alla Surtees, corre due gare interessanti, nonostante anche quella vettura fosse tutto, fuorché veloce. Tanto basta per mettere in luce il suo talento e guadagnarsi un posto alla Renault per il 1979. La squadra francese sperimenta i primi motori turbo, ma l'affidabilità è ancora davvero precaria e il team fatica a risalire la china. Almeno fino al GP di casa, dove la Renault vince con Jabouille, mentre alle spalle Arnoux e Villeneuve ingaggiano un duello destinato a diventare una delle più belle battaglie sportive di tutti i tempi. Per René Arnoux, la soddisfazione della prima vittoria in Formula 1 arriva nel 1980, in Brasile, per il secondo round stagione. Poi, due settimane più tardi, conquista un altro successo al GP del Sudafrica.
Il rapporto con la Renault si è incrinato nel 1982, in seguito alla tensione nata tra lui e il compagno di squadra Alain Prost. Tutto è nato durante il Gran Premio di Francia di quell'anno. Prima della gara, il team aveva stabilito che una volta in testa con due vetture, il pilota dietro non avrebbe dovuto attaccare il compagno di squadra. Una scelta per conquistare una doppietta nella gara di casa. Però, le cose non vanno esattamente come voleva la squadra e Arnoux sorpassa il compagno di squadra e si prende la vittoria davanti al pubblico di casa, andando a creare forti tensioni con Prost. Molti ritengono che questo abbia contribuito alla decisione della Renault di non rinnovare il contratto di Arnoux per la stagione 1983, libero così di passare alla Scuderia Ferrari.
Arrivato alla corte di Maranello, Arnoux - tra alti e bassi - riesce a disputare una buona stagione che gli permette di vincere in Canada, Germania e Olanda, andando a podio anche negli States, a San Marino e al GP d'Italia a Monza. Quell'anno, Arnoux chiude il Mondiale in terza posizione assoluta, il suo miglior risultato in carriera. L'idillio dura poco, perché nel 1984 Arnoux si trova nuovamente sotto pressione per le critiche da parte del suo compagno di squadra Alboreto e della stessa squadra. Mentre Arnoux si lamenta delle prestazioni della vettura, Enzo Ferrari non perde occasione per criticarlo. Così, nel 1985, dopo appena una gara, il francese viene accompagnato alla porta dalla Scuderia di Maranello.
Dal 1986 al 1989, René Arnoux continua a correre in Formula 1 con la Ligier. Alla prima stagione, conquista tre quarti posti e chiude il Mondiale decimo. L'ultimo anno, invece, è un calvario: la vettura è lenta e Arnoux manca la qualificazione in sette gare su sedici. Sconsolato e demoralizzato, il francese decide di lasciare il circus alla fine di quell'anno, mettendo fine alla sua carriera.