Ross Brawn, classe 1954, è un ingegnere e dirigente sportivo inglese diventato una delle icone della Formula 1 moderna.
Nato a Manchester, il giovane Ross non segue la classica carriera universitaria da ingegnere e, formalmente, la laurea in ingegneria meccanica gli è stata conferita honoris causa dall'Università Politecnica delle Marche di Ancona nel dicembre 2023. Brawn inizia infatti la sua formazione con un corso di quattro anni come apprendista meccanico allo United Kingdom Atomic Energy Authority di Harwell per poi frequentare solo un anno di ingegneria meccanica a Reading, prima di abbandonare gli studi per lavorare nel motorsport. Nel 1976 viene assunto dalla March, prima come operaio in factory e successivamente come meccanico in Formula 3, poi due anni dopo viene ingaggiato alla Williams in Formula 1.
Brawn si fa velocemente largo collaborando con vari reparti della squadra inglese, prima di rafforzare la propria esperienza con un breve periodo in Force e poi in Arrows. Arriva alla Jaguar nel 1989 e con il marchio inglese affronta il Campionato Mondiale Sport Prototipi, portando con sé l'esperienza maturata in Formula 1: con la XJR-14, festeggia con il team il titolo del 1991. Il ritorno nel circus grazie alla Benetton dove incontra Michael Schumacher: Brawn dà il suo contributo fondamentale alla squadra e al tedesco per vincere due mondiali piloti e uno costruttori.
Nel 1996 Ross Brawn arriva a Maranello insieme a Michael Schumacher, chiamato da Luca Cordero di Montezemolo. Dal 1997 al 2006 resta con la Scuderia Ferrari e dà vita a una delle fasi più trionfali e dominanti nella storia della Ferrari in Formula 1, con Ross che si dimostra una delle figure chiavi per il successo del team.
La collaborazione tra Brawn, Michael Schumacher, il progettista Rory Byrne, e il team principal Jean Todt, viene ricordata come una delle più efficaci e vincenti nella storia della Formula 1. Insieme, formano un team che domina la competizione, stabilendo nuovi standard di successo e di performance. Brawn si distingue non solo per le sue competenze tecniche ma anche per la sua straordinaria capacità di prendere decisioni strategiche durante le gare, che spesso si rivelano decisive per la vittoria. La sua capacità di leggere la gara e adattare la strategia in tempo reale contribuisce significativamente ai successi del team. L’antipasto nel 1999, con il Cavallino Rampante che vince il titolo costruttori, aprendo la golden era della Rossa che va dal 2000 al 2004, con un dominio assoluto.
Nell'ottobre del 2006, Ross Brawn annuncia di volersi prendere un anno sabbatico lontano dalla pista. Ma il riposo di Brawn dura davvero poco e nel 2008 accetta l'offerta della Honda per guidare il team Honda Racing F1 Team. Alla fine di quella stagione, complice la crisi finanziaria globale, il costruttore giapponese annuncia il ritiro dalla competizione con effetto immediato, lasciando il futuro del team e dei suoi dipendenti in bilico.
Di fronte a questa sfida, Ross Brawn gioca un ruolo cruciale nella salvaguardia del futuro della squadra. Nel marzo 2009, dopo mesi di incertezza, Brawn acquisisce il team per una sterlina simbolica e la squadra viene rinominata in Brawn GP Formula One Team. Nonostante il tempo limitato per prepararsi alla stagione 2009 e le risorse significativamente ridotte rispetto ai rivali, qualcosa di eccezionale sta per succedere.
Grazie a una furba interpretazione delle nuove regole del 2009, la Brawn GP porta in pista una monoposto in grado di surclassare gli avversari. Contro ogni previsione, vince sia il Mondiale piloti con Jenson Button e conquista anche il campionato costruttori. Una storia degna di un film che, di recente, è stata percorsa magistralmente in un docufilm con Keanu Reeves. Alla fine di quell'anno, Brawn vende la squadra alla Mercedes - già fornitore dei motori - affidandogli fino al 2013 la gestione sportiva.
Nel 2017 accetta l'offerta di Liberty Media e diventa direttore amministrativo della Formula 1, al fianco del presidente James Carey e di Sean Bratches alla direzione commerciale. Nel novembre 2022 ha definitivamente annunciato il suo ritiro dalla Formula 1.