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DR6
La DR dr6 è una Suv compatta, lunga circa quattro metri e mezzo, che segue la filosofia low-cost tipica del marchio di Isernia. Per realizzarla, la casa molisana ha sfruttato ancora una volta una base meccanica collaudata di origine cinese, nella fattispecie quella della Chery Tiggo 5 restyling. La linea è però aggiornata con un diverso frontale, cerchi e tinte inediti, con il risultato che la dr6 non sfigura in mezzo al traffico. Ciò non toglie che occorra essere disposti ad accettare qualche piccolo compromesso rispetto agli standard europei. Rispetto alle prime dr5, in ogni caso, i progressi sono evidenti e tutto sommato le concorrenti dei marchi generalisti occidentali non sono più così lontane. Complici rivestimenti specifici, anche di pelle di un certo pregio, l’abitacolo appare ospitale e, nonostante alcuni componenti un po’ economici, di plastica rigida, gli arredi sono assemblati con una discreta precisione. La plancia ha un disegno semplice, ma gradevole, e presenta tutti i comandi a portata di mano del pilota, che siede in posizione piuttosto rialzata. Nel complesso, lo spazio a bordo è generoso. Per quanto riguarda il bagagliaio, la capacità dichiarata va da 370 a 1.000 litri.
I MOTORI
La gamma della DR dr6 ruota attorno a un unico propulsore, proposto con due diverse tipologie di alimentazione. La dr6 si trova infatti a benzina o bifuel, benzina e Gpl, una soluzione che consente di ridurre i costi per il carburante e aumentare l’autonomia complessiva. Il quattro cilindri 1.5 sovralimentato con un turbo compressore eroga 150 CV, con una coppia massima di 205 Nm. A dispetto della cilindrata contenuta, questo motore sorprende con risposte brillanti, che mascherano bene il peso della dr6 e rendono piacevole la guida. La trazione è sempre anteriore mentre il cambio è di tipo manuale a cinque rapporti, una scelta che nei trasferimenti autostradali fa sentire la mancanza di una sesta di riposo.
PRO E CONTRO
Se da nuova la DR dr6 ha sempre fatto del listino competitivo un motivo di appeal, sul mercato dell’usato resta comunque una vettura con un interessante rapporto tra prezzo e contenuti. Può infatti vantare un allestimento abbastanza completo, nel quale stonano un po’ la povertà del sistema d’infotainment e la scarsa precisione dell’impianto di climatizzazione. Su strada, il marcato rollio di questa DR consiglia una certa cautela, soprattutto quando ci si trova a compiere cambi di direzione a velocità sostenuta. In ogni caso gli interventi dell’Esp sono sempre puntuali ed efficaci. Lo sterzo non si dimostra sempre all’altezza della situazione, rivelandosi impreciso tra le curve, accusando fastidiose reazioni e richiedendo frequenti correzioni in autostrada. Promossi invece i freni, che hanno un intervento ben modulabile e spazi d’arresto nella norma.
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I MOTORI
La gamma della DR dr6 ruota attorno a un unico propulsore, proposto con due diverse tipologie di alimentazione. La dr6 si trova infatti a benzina o bifuel, benzina e Gpl, una soluzione che consente di ridurre i costi per il carburante e aumentare l’autonomia complessiva. Il quattro cilindri 1.5 sovralimentato con un turbo compressore eroga 150 CV, con una coppia massima di 205 Nm. A dispetto della cilindrata contenuta, questo motore sorprende con risposte brillanti, che mascherano bene il peso della dr6 e rendono piacevole la guida. La trazione è sempre anteriore mentre il cambio è di tipo manuale a cinque rapporti, una scelta che nei trasferimenti autostradali fa sentire la mancanza di una sesta di riposo.
PRO E CONTRO
Se da nuova la DR dr6 ha sempre fatto del listino competitivo un motivo di appeal, sul mercato dell’usato resta comunque una vettura con un interessante rapporto tra prezzo e contenuti. Può infatti vantare un allestimento abbastanza completo, nel quale stonano un po’ la povertà del sistema d’infotainment e la scarsa precisione dell’impianto di climatizzazione. Su strada, il marcato rollio di questa DR consiglia una certa cautela, soprattutto quando ci si trova a compiere cambi di direzione a velocità sostenuta. In ogni caso gli interventi dell’Esp sono sempre puntuali ed efficaci. Lo sterzo non si dimostra sempre all’altezza della situazione, rivelandosi impreciso tra le curve, accusando fastidiose reazioni e richiedendo frequenti correzioni in autostrada. Promossi invece i freni, che hanno un intervento ben modulabile e spazi d’arresto nella norma.