Fiat Duna
La Fiat Duna è una utilitaria di segmento B che la Casa torinese iniziò a produrre nel 1985 per il mercato sudamericano, dove è stata a lungo venduta con il nome Premio. La macchina, sviluppata sulla base della piattaforma Fiat 146 della Uno è stata poi importata anche in Italia tra il 1987 e il 1991. In questo periodo nel nostro Paese sono stati venduti oltre 90.000 esemplari, una cifra tutto sommato apprezzabile per un’auto accolta e sempre vista dai più con un certo scetticismo. Questo per essere gentili, perché la macchina ha subìto nel corso della sua carriera ogni sorta di ironia e satira, risultando a volte derisa in modo anche eccessivo. Con il restyling del 1989 i designer hanno ritoccato la calandra, il paraurti e i copriruota, mentre sulle fiancate sono arrivati fascioni paracolpi neri. Per l’interno ci sono state invece modifiche solo di dettaglio. Le versioni di carrozzeria che popolano gli annunci sono due. La prima è la berlina a tre volumi e quattro porte, caratterizzata da Cx eccellente, pari a 0,34. La seconda è la station wagon a cinque porte chiamata Duna Weekend. È lei quella che vanta la maggior diffusione e che è rimasta sulla scena europea ancora per qualche anno, dopo l’uscita dal listino della sorella. La sua seconda giovinezza l’ha vissuta rifacendosi una vita con il nome di Elba sotto le insegne della Innocenti, Casa entrata nell’orbita Fiat nel 1990.
I MOTORI DELLA FIAT DUNA USATA
La Fiat Duna è stata venduta sostanzialmente con tre motorizzazioni, tutte accomunate da un temperamento abbastanza tranquillo. Il motore d’accesso alla gamma è quello che spinge la Duna 60. Si tratta di un quattro cilindri da 1.101 cm3 accreditato di 58 CV e di una coppia di 85 Nm. Salendo di un gradino si trova la Duna 70, con un’unità da 1.301 cm3, con 67 CV e 101 Nm. Le cilindrate coincidono con quelle di altri motori montati da modelli Fiat di origine europea, ma quelli della Duna sono di un’altra famiglia, non a caso battezzata Brasile. A completare il quadro è poi un motore diesel 1.7 aspirato da 60 CV e 103 Nm, quello delle Duna DS. A fare da denominatore comune a tutte le Duna usate presenti negli annunci sono la trazione anteriore e il cambio manuale a cinque rapporti .
PRO E CONTRO DELLA FIAT DUNA USATA
La Fiat Duna è caratterizzata da una notevole praticità. Già la variante berlina vanta infatti un abitacolo spazioso e la sua coda voluminosa ospita un bagagliaio di notevoli dimensioni, la cui capacità raggiunge i 500 dm3. Per chi ci cerca il massimo in fatto di capacità di carico la scelta più scontata è però quella della station wagon, che si fa apprezzare anche per la presenza di un ampio portellone. Gli arredi resistono bene ai maltrattamenti ma hanno un grado di finitura lontano dalle aspettative dei clienti europei e un aspetto deludente. Lo stesso aggettivo va bene anche per descrivere la dotazione di serie. L’allestimento presenta lacune importanti, non solo per gli standard odierni - e questo sarebbe anche normale - ma pure per quelli dell’epoca. Nel complesso l’equipaggiamento include giusto i poggiatesta, l’orologio e, sulle Weekend, il tergilunotto.
Leggi Tutto
I MOTORI DELLA FIAT DUNA USATA
La Fiat Duna è stata venduta sostanzialmente con tre motorizzazioni, tutte accomunate da un temperamento abbastanza tranquillo. Il motore d’accesso alla gamma è quello che spinge la Duna 60. Si tratta di un quattro cilindri da 1.101 cm3 accreditato di 58 CV e di una coppia di 85 Nm. Salendo di un gradino si trova la Duna 70, con un’unità da 1.301 cm3, con 67 CV e 101 Nm. Le cilindrate coincidono con quelle di altri motori montati da modelli Fiat di origine europea, ma quelli della Duna sono di un’altra famiglia, non a caso battezzata Brasile. A completare il quadro è poi un motore diesel 1.7 aspirato da 60 CV e 103 Nm, quello delle Duna DS. A fare da denominatore comune a tutte le Duna usate presenti negli annunci sono la trazione anteriore e il cambio manuale a cinque rapporti .
PRO E CONTRO DELLA FIAT DUNA USATA
La Fiat Duna è caratterizzata da una notevole praticità. Già la variante berlina vanta infatti un abitacolo spazioso e la sua coda voluminosa ospita un bagagliaio di notevoli dimensioni, la cui capacità raggiunge i 500 dm3. Per chi ci cerca il massimo in fatto di capacità di carico la scelta più scontata è però quella della station wagon, che si fa apprezzare anche per la presenza di un ampio portellone. Gli arredi resistono bene ai maltrattamenti ma hanno un grado di finitura lontano dalle aspettative dei clienti europei e un aspetto deludente. Lo stesso aggettivo va bene anche per descrivere la dotazione di serie. L’allestimento presenta lacune importanti, non solo per gli standard odierni - e questo sarebbe anche normale - ma pure per quelli dell’epoca. Nel complesso l’equipaggiamento include giusto i poggiatesta, l’orologio e, sulle Weekend, il tergilunotto.