Subaru Outback
I MOTORI
Nella sua storia, la casa delle Pleiadi ha scelto sistematicamente soluzioni tecniche originali e la Subaru Outback non fa certo eccezione. Tutti gli esemplari, di ogni epoca, montano motori boxer, da decenni una sorta di marchio di fabbrica, abbinati alla trazione integrale secondo il tipico schema Symmetrical All Wheel Drive. Molti annunci riguardano vetture due litri turbodiesel, un tipo di alimentazione a lungo ignorato da Subaru, ma che ha riscosso un buon successo. Per il resto, contrariamente a quanto accade con tanti modelli rivali, abbondano anche le proposte a benzina e a doppia alimentazione, benzina e Gpl. Pregevoli sono in particolare le unità a sei cilindri 3.0, con un’erogazione molto vellutata. Molte vetture adottano il cambio automatico. In particolare, il Lineartronic prevede una trasmissione a variazione continua, utilizzabile anche in modalità sequenziale con rapporti predefiniti.
PRO E CONTRO
L’architettura scelta dai tecnici Subaru per la Outback permette di abbassare in modo sensibile il baricentro, una caratteristica che la Casa sfrutta per adottare un assetto più morbido del solito. Se da una parte ciò si traduce in un’eccellente capacità di filtrare le sconnessioni della strada, dall’altra lascia spazio a un marcato rollio. Il forte coricamento laterale, assieme alla taratura turistica dello sterzo, lento e un po’ impreciso, penalizzano la guida sportiva. Meglio allora prendersela con calma e godersi senza fretta l’eccellente versatilità d’impiego, che permette alla familiare giapponese di destreggiarsi bene su ogni terreno, anche quelli più accidentati e a bassa aderenza. Promosso a pieni voti anche l’abitacolo. La seduta del pilota è leggermente rialzata e offre ampie possibilità di regolazione. Tutti i comandi sono funzionali e la qualità delle finiture è buona. Pure nella zona posteriore il quadro è positivo: si viaggia comodi a gambe allungate, malgrado il tunnel della trasmissione dia un po’ fastidio all’eventuale terzo passeggero al centro. Non eccezionale, invece, la capacità di carico, penalizzata dalla presenza degli organi della trasmissione e dai rigonfiamenti dei passaruota.
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