Suzuki Wagon R+
La Suzuki Wagon R+ è una citycar di segmento A che la Casa di Hamamatsu ha proposto tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila. In listino sono apparse due generazioni del modello. La prima è in pratica una cosiddetta keicar giapponese, una monovolume tascabile lunga appena 341 cm e con una sagoma squadrata. Quella serie è oggi ormai molto rara e a popolare gli annunci è soprattutto la sua erede, apparsa nel 2000 e gemella della Opel Agila degli stessi anni. Rispetto alla progenitrice mette su qualche centimetro e raggiunge i 3 metri e mezzo. La linea mantiene comunque un taglio che oggi definiremmo con un anglicismo “boxy”, anche se con gli spigoli meno vivi. Tra i segni particolari spiccano i grandi fari anteriori e il portellone verticale. Tra gli aggiornamenti da segnale c’è il passaggio dalla omologazione a quattro posti a quella a cinque, avvenuto nell’estate del 2002. Nel settembre 2003 ha poi debuttato un restyling che ha introdotto modifiche ai paraurti, dando loro un taglio più deciso. La Suzuki Wagon R+ è uscita di scena nel 2006, sostituita dalla Splash.
I MOTORI DELLA SUZUKI WAGON R+ USATA
Nella sua breve carriera e pur essendo un’auto abbastanza di nicchia, la Suzuki Wagon R+ è stata offerta con un discreto assortimento di motorizzazioni e trasmissioni. La prima generazione può montare infatti due motori a benzina, un mille da 48 CV e un 1.200 da 51 CV. Quest’ultimo può essere abbinato anche al cambio automatico o alla trazione integrale. Sulle vetture della seconda generazione ci sono invece due diversi quattro cilindri 1.3. Uno ha una potenza di 74 CV e l’altro di 94 CV, complice la presenza della fasatura variabile. Le Wagon R+ che lo adottano possono essere a due o a quattro ruote motrici. A completare il quadro ci sono anche esemplari 1.3 turbodiesel. Dietro la loro criptica sigla DDiS si nasconde un motore ben noto al pubblico italiano. Si tratta infatti del piccolo MultiJet di origine Fiat, che sviluppa la potenza di 69 CV.
PRO E CONTRO DELLA SUZUKI WAGON R+ USATA
Tanto spazio e poco ingombro: si potrebbe fotografare così, in estrema sintesi, la Suzuki Wagon R+. La micromonovolume giapponese ha infatti nella abitabilità e nella capacità di carico le sue qualità migliori. Entrambi questi risultati sono ottenuti sfruttando al massimo le piccole dimensioni del corpo vettura. In pratica nella Wagon R+ si trovano un abitacolo più arioso e una posizione di guida più alta rispetto alle classiche utilitarie. La buona visibilità in tutte le direzioni semplifica la vita in manovra, insieme alla facile percezione degli ingombri. Su strada la piccola Suzuki si dimostra molto maneggevole. Le prestazioni non sono un granché, soprattutto in ripresa. La coppia modesta delle unità a benzina di ridotta cubatura costringe a lavorare spesso con il cambio. Per fortuna questo si dimostra ben manovrabile e con rapporti adeguati allo spirito del modello. Tenuta di strada e stabilità non deludono, ma lo sterzo perde un po’ di precisione alle andature autostradali. Discreti i consumi, mentre la rumorosità dei motori compromette in parte il buon confort di marcia.
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I MOTORI DELLA SUZUKI WAGON R+ USATA
Nella sua breve carriera e pur essendo un’auto abbastanza di nicchia, la Suzuki Wagon R+ è stata offerta con un discreto assortimento di motorizzazioni e trasmissioni. La prima generazione può montare infatti due motori a benzina, un mille da 48 CV e un 1.200 da 51 CV. Quest’ultimo può essere abbinato anche al cambio automatico o alla trazione integrale. Sulle vetture della seconda generazione ci sono invece due diversi quattro cilindri 1.3. Uno ha una potenza di 74 CV e l’altro di 94 CV, complice la presenza della fasatura variabile. Le Wagon R+ che lo adottano possono essere a due o a quattro ruote motrici. A completare il quadro ci sono anche esemplari 1.3 turbodiesel. Dietro la loro criptica sigla DDiS si nasconde un motore ben noto al pubblico italiano. Si tratta infatti del piccolo MultiJet di origine Fiat, che sviluppa la potenza di 69 CV.
PRO E CONTRO DELLA SUZUKI WAGON R+ USATA
Tanto spazio e poco ingombro: si potrebbe fotografare così, in estrema sintesi, la Suzuki Wagon R+. La micromonovolume giapponese ha infatti nella abitabilità e nella capacità di carico le sue qualità migliori. Entrambi questi risultati sono ottenuti sfruttando al massimo le piccole dimensioni del corpo vettura. In pratica nella Wagon R+ si trovano un abitacolo più arioso e una posizione di guida più alta rispetto alle classiche utilitarie. La buona visibilità in tutte le direzioni semplifica la vita in manovra, insieme alla facile percezione degli ingombri. Su strada la piccola Suzuki si dimostra molto maneggevole. Le prestazioni non sono un granché, soprattutto in ripresa. La coppia modesta delle unità a benzina di ridotta cubatura costringe a lavorare spesso con il cambio. Per fortuna questo si dimostra ben manovrabile e con rapporti adeguati allo spirito del modello. Tenuta di strada e stabilità non deludono, ma lo sterzo perde un po’ di precisione alle andature autostradali. Discreti i consumi, mentre la rumorosità dei motori compromette in parte il buon confort di marcia.
evo car
Via S. Giacomo, 2 - Madonna Dell'Olmo 2 12100 Cuneo
(CN)
eurocar
VIA CAMPORICCO 13 20060 Vignate
(MI)
cf motori srl
03043 Cassino
(FR)