Suzuki Wagon R+
I MOTORI DELLA SUZUKI WAGON R+ USATA
Nella sua breve carriera e pur essendo un’auto abbastanza di nicchia, la Suzuki Wagon R+ è stata offerta con un discreto assortimento di motorizzazioni e trasmissioni. La prima generazione può montare infatti due motori a benzina, un mille da 48 CV e un 1.200 da 51 CV. Quest’ultimo può essere abbinato anche al cambio automatico o alla trazione integrale. Sulle vetture della seconda generazione ci sono invece due diversi quattro cilindri 1.3. Uno ha una potenza di 74 CV e l’altro di 94 CV, complice la presenza della fasatura variabile. Le Wagon R+ che lo adottano possono essere a due o a quattro ruote motrici. A completare il quadro ci sono anche esemplari 1.3 turbodiesel. Dietro la loro criptica sigla DDiS si nasconde un motore ben noto al pubblico italiano. Si tratta infatti del piccolo MultiJet di origine Fiat, che sviluppa la potenza di 69 CV.
PRO E CONTRO DELLA SUZUKI WAGON R+ USATA
Tanto spazio e poco ingombro: si potrebbe fotografare così, in estrema sintesi, la Suzuki Wagon R+. La micromonovolume giapponese ha infatti nella abitabilità e nella capacità di carico le sue qualità migliori. Entrambi questi risultati sono ottenuti sfruttando al massimo le piccole dimensioni del corpo vettura. In pratica nella Wagon R+ si trovano un abitacolo più arioso e una posizione di guida più alta rispetto alle classiche utilitarie. La buona visibilità in tutte le direzioni semplifica la vita in manovra, insieme alla facile percezione degli ingombri. Su strada la piccola Suzuki si dimostra molto maneggevole. Le prestazioni non sono un granché, soprattutto in ripresa. La coppia modesta delle unità a benzina di ridotta cubatura costringe a lavorare spesso con il cambio. Per fortuna questo si dimostra ben manovrabile e con rapporti adeguati allo spirito del modello. Tenuta di strada e stabilità non deludono, ma lo sterzo perde un po’ di precisione alle andature autostradali. Discreti i consumi, mentre la rumorosità dei motori compromette in parte il buon confort di marcia.