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Toyota Celica
La Toyota Celica è una sportiva compatta che la Casa giapponese ha prodotto tra il 1970 e il 2005. Il suo ingresso nel listino ufficiale italiano risale alla fine degli anni Ottanta, con la quarta generazione, e più precisamente con la versione a trazione integrale 2.0 turbo GT-Four. L’immagine di questo modello e delle sue varie evoluzioni è legata ai successi ottenuti nei rally, che hanno fatto da traino alle vendite anche delle varianti più economiche, a trazione anteriore. Le vetture ante 1993 hanno i fari a scomparsa, mentre quelle successive hanno proiettori convenzionali. La svolta più importante nella storia della Celica è arrivata nel 1999 con l’avvento della settima generazione, che ha rotto con il passato per adottare linee più filanti e spigolose. È questa la Celica usata più diffusa tra gli annunci, mentre gli esemplari più datati sono da tempo nel mirino degli appassionati delle youngtimer.
I MOTORI
Nel corso del tempo, la Toyota Celica è stata proposta con un vasto assortimento di motorizzazioni a benzina, alcune aspirate e altre sovralimentate. Queste ultime sono erogano potenze comprese tra i 185 e gli oltre 240 CV, a seconda delle edizioni, e sono già molto ambite dai collezionisti. Tra le auto più ricercate spiccano in particolare le serie ST185 (come la Carlos Sainz Limited Edition) e ST205. Quanto invece alle prime, le inserzioni possono riguardate unità 1.6, 1.8 o 2.0. Nel caso delle Celica di settima generazione, invece, l’unica scelta è la cilindrata 1.800. In questo caso sono due le varianti in cui ci si può imbattere. Quella più tranquilla, che porta la sigla VVT-i, eroga 143 CV. Quella più brillante equipaggia invece la Celica T-Sport ed è battezzata VVTL-i. Grazie a una distribuzione che varia non solo la fasatura ma anche l’alzata delle valvole, la potenza massima sale in questo caso a 192 CV a 7.800 giri, con un brusco cambio di temperamento dai 6.200 giri in su. Impressionanti le doti di allungo, con il quattro cilindri nipponico capace di raggiungere anche gli 8.200 giri.
PRO E CONTRO
Salendo a bordo delle Toyota Celica dell’ultima generazione, si apprezza il posto di guida ben impostato, seppure con regolazioni limitate e poco spazio disponibile in altezza. Questo costituisce un problema anche per gli eventuali passeggeri posteriori. Qualche piccola critica può andare pure alla disposizione dei tasti e delle manopole, talvolta un po’ nascosti, e alla leggibilità della strumentazione. I pregi principali della Celica emergono invece mettendosi in movimento. La tenuta di strada è infatti molto elevata in tutte le condizioni e la guida risulta coinvolgente, complice l’efficienza dei comandi. Il cambio, per esempio, con una leva corta e innesti impeccabili, rasenta la perfezione. Promossi a pieni voti anche lo sterzo e i freni. Il primo è preciso e soprattutto molto pronto, oltre che diretto, mentre i secondi assicurano spazi d’arresto brevi e costanti, senza alcun segno di affaticamento nell’uso intenso. Gli esemplari più datati sono privi di controlli elettronici della trazione e della stabilità e richiedono pertanto più attenzione sul bagnato e nelle manovre d’emergenza.
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I MOTORI
Nel corso del tempo, la Toyota Celica è stata proposta con un vasto assortimento di motorizzazioni a benzina, alcune aspirate e altre sovralimentate. Queste ultime sono erogano potenze comprese tra i 185 e gli oltre 240 CV, a seconda delle edizioni, e sono già molto ambite dai collezionisti. Tra le auto più ricercate spiccano in particolare le serie ST185 (come la Carlos Sainz Limited Edition) e ST205. Quanto invece alle prime, le inserzioni possono riguardate unità 1.6, 1.8 o 2.0. Nel caso delle Celica di settima generazione, invece, l’unica scelta è la cilindrata 1.800. In questo caso sono due le varianti in cui ci si può imbattere. Quella più tranquilla, che porta la sigla VVT-i, eroga 143 CV. Quella più brillante equipaggia invece la Celica T-Sport ed è battezzata VVTL-i. Grazie a una distribuzione che varia non solo la fasatura ma anche l’alzata delle valvole, la potenza massima sale in questo caso a 192 CV a 7.800 giri, con un brusco cambio di temperamento dai 6.200 giri in su. Impressionanti le doti di allungo, con il quattro cilindri nipponico capace di raggiungere anche gli 8.200 giri.
PRO E CONTRO
Salendo a bordo delle Toyota Celica dell’ultima generazione, si apprezza il posto di guida ben impostato, seppure con regolazioni limitate e poco spazio disponibile in altezza. Questo costituisce un problema anche per gli eventuali passeggeri posteriori. Qualche piccola critica può andare pure alla disposizione dei tasti e delle manopole, talvolta un po’ nascosti, e alla leggibilità della strumentazione. I pregi principali della Celica emergono invece mettendosi in movimento. La tenuta di strada è infatti molto elevata in tutte le condizioni e la guida risulta coinvolgente, complice l’efficienza dei comandi. Il cambio, per esempio, con una leva corta e innesti impeccabili, rasenta la perfezione. Promossi a pieni voti anche lo sterzo e i freni. Il primo è preciso e soprattutto molto pronto, oltre che diretto, mentre i secondi assicurano spazi d’arresto brevi e costanti, senza alcun segno di affaticamento nell’uso intenso. Gli esemplari più datati sono privi di controlli elettronici della trazione e della stabilità e richiedono pertanto più attenzione sul bagnato e nelle manovre d’emergenza.