Toyota Mirai

La Toyota Mirai è una berlina di fascia media che è stata prodotta in due generazioni di modello. La prima, lanciata nel 2015 ha avuto una diffusione prossima allo zero. Non è andata molto meglio alla seconda, frenata a sua volta nelle vendite dalla particolare tecnologia adottata per la propulsione. La Toyota Mirai è infatti uno dei rari esempi di vettura fuel cell o - per dirla in altre parole - di auto a idrogeno. Se la prima serie sfoggiava un look a cuneo molto particolare, con fari sottili e prese d’aria frontali enormi, che poteva far presagire scelte tecnologiche controcorrente, la seconda ha un look più convenzionale. Con una lunghezza di quasi cinque metri e un taglio molto filante della coda, appare infatti come un’ammiraglia sportiva. L’interno è sulla stessa lunghezza d’onda, con un cockpit dal disegno avvolgente. La plancia ha forme ricercate, per certi versi quasi futuristiche. Il ponte di comando è caratterizzato dalla presenza di molti tasti ed è necessario un po’ di apprendistato per capire bene dove si trovano tutti i comandi.

I MOTORI DELLA TOYOTA MIRAI USATA
A parte le evidenti differenze stilistiche, le due generazioni della Toyota Mirai risultano completamente diverse anche dal punto di vista tecnico. Gli esemplari della prima serie hanno un motore anteriore da 154 CV e la trazione anteriore. Quelli della seconda hanno invece il propulsore sistemato sull’asse posteriore e sono appunto le ruote posteriori a scaricare a terra i suoi 182 CV. L’evoluzione ha portato all’adozione di una fuel cell più potente, leggera e compatta. È comunque doveroso aprire una parentesi sulla tecnologia adottata. Una auto fuel cell, in estrema sintesi, è un’auto elettrica in cui motore, anziché essere alimentato da una batteria, trae energia da una cella a combustibile. Questa specie di pila riproduce il funzionamento di una batteria. I reagenti sono però l’idrogeno, stivato nei serbatoi dell’auto, e l’ossigeno presente nell’aria. La reazione avviene nella pila. La molecola H2 è separata in due protoni e due elettroni. I primi passando attraverso una membrana a scambio protonico e raggiungono in catodo. I secondi passano attraverso un circuito esterno, generando corrente continua. Questa è poi trasformata in corrente alternata da un inverter per arrivare al motore elettrico.

PRO E CONTRO DELLA TOYOTA MIRAI USATA
Il difetto principale della Toyota Mirai non è legato al progetto dell’auto ma alle infrastrutture. In Italia - ma si potrebbe dire anche in Europa - i distributori di idrogeno sono rarissimi. Questo rende un problema usare l’auto per spostamenti anche a medio raggio, lontano da un punto di rifornimento. Per il resto a deludere un po’ sono le prestazioni, modeste per un’auto di questo rango. Tra i punti di forza c’è invece il confort di marcia, dato che si viaggia in gran souplesse. L’insonorizzazione è molto curata e in viaggio si avverte solo in rumore di rotolamento dei pneumatici. Anche le sospensioni fanno il loro dovere e solo quelle posteriori hanno una risposta un pelo secca sugli ostacoli più marcati. Ottima anche la frenata, con spazi d’arresto sempre contenuti in ogni condizione. Quanto all’abitabilità, la Mirai offre un’ottima sistemazione per quattro adulti, mentre il posto posteriore centrale non è in pratica utilizzabile.
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