Dr 4

Come in pratica tutti i modelli della famiglia DR, la Dr4 è nata originariamente in Cina. È infatti una crossover compatta frutto della partnership industriale realizzata dalla azienda molisana DR Automobiles con il gruppo cinese Jac, che la produce con il nome di S3. Arrivata nelle concessionarie nel 2017, la Dr4 è lunga 4 metri e 35, larga 1 e 77, alta 1 e 64. Il passo misura invece 2 metri e 56. Al di là di qualche assemblaggio approssimativo, gli interni paiono abbastanza curati. Le plastiche per esempio sono morbide al tatto sia nella plancia sia nelle portiere. Ci sono poi sellerie di pelle con cuciture rosse a contrasto, inserti carbon look e vani portaoggetti sparsi ovunque. Al centro della plancia c’è il display dell’infotainment. Navigare tra le schermate è abbastanza semplice e c’è la possibilità di collegare, con funzione mirroring, la maggior parte degli smartphone.

I MOTORI DELLA DR4 USATA
La DR 4 nasconde sotto il cofano un motore 1.6 aspirato a quattro cilindri a benzina da 114 CV. Questa unità è proposta però anche nelle versioni doppia alimentazione, che usano come carburante alternativo o Gpl o il metano. Le prestazioni fornite dal propulsore sono nella norma, sicuramente inferiori a quelle garantite dalle unità sovralimentate che si trovano su alcune concorrenti. Qui si viaggia pertanto con relativa calma. La curva di erogazione si sviluppa in modo lineare e c’è una discreta coppia anche sotto i 2.000 giri. Non bisogna però aspettarsi un granché in termini di prontezza di risposta. Meglio insomma non spingersi oltre i regimi intermedi, un po’ per questioni di consumi, un po’ perché in alto la meccanica diventa rumorosa. La trazione è sempre affidata alle sole ruote anteriori.

PRO E CONTRO DELLA DR 4 USATA
La Dr4 vanta un'ottima abitabilità in rapporto alle dimensioni esterne. A colpire è in particolare l’accoglienza riservata ai passeggeri posteriori. Sul divano si sta bene anche in tre, a prescindere dall’altezza, con spazio abbondante per le gambe e tanta aria sopra la testa. Anche il posto guida soddisfa nel complesso, grazie soprattutto al sedile avvolgente che sostiene bene. C’è tuttavia una pecca: il piantone dello sterzo non è regolabile in profondità. In compenso, i comandi manuali sono ben gestibili e non manca la regolazione in altezza della cintura. Una volta in marcia, poi, si apprezzano la frizione leggera e il cambio morbido negli innesti e poco contrastato. Il confort di marcia buono. Il rumore del motore si fa sentire nelle accelerazioni più decise e la taratura delle sospensioni è abbastanza turistica. Se da una parte l’assetto morbido consente di assorbire abbastanza bene le sconnessioni dall’altra lascia spazio a un rollio abbondante. Questo limita un po' il piacere di guida, ma la sicurezza è garantita dall'Esp. Sull'asciutto gli spazi d'arresto sono contenuti mentre si allungano su fondi ad aderenza differenziata. L’impianto frenante non convince al 100% nemmeno in fatto di modulabilità e di resistenza alla fatica. Qualche critica va infine allo sterzo. Il comando è poco preciso e si indurisce sotto sforzo e nelle controrotazioni, rendendo più complicato il controllo nelle situazioni d'emergenza.
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