Suzuki Alto
I MOTORI
Tutte le Suzuki Alto della settima generazione adottano un motore mille a tre cilindri, che può essere a benzina o in variante bifuel benzina-Gpl. Si tratta di un’unità capace di salire di giri con una certa rapidità e dotata di una discreta coppia, che permette di avere un certo dinamismo nonostante i rapporti piuttosto lunghi del cambio. Se da una lato ciò mortifica la vivacità in ripresa e impone di scalare nei sorpassi, questa scelta aiuta a contenere i consumi. Il propulsore ha poche vibrazioni e si rivela abbastanza silenzioso, facendosi sentire solo quando s’insiste con l’acceleratore.
PRO E CONTRO
Il grande punto di forza della Suzuki Alto è la sua straordinaria agilità negli spazi stretti, che dipende anche da un diametro di sterzata da record. Il resto lo fanno le dimensioni tascabili, che impongono tuttavia qualche limite a livello di abitabilità. La vettura è omologata per quattro, non per cinque, e chi siede dietro accede facilmente al divano, grazie alle cinque porte, ma ha poi a disposizione poco spazio per le gambe. Anche il bagagliaio è piccolo: a meno che non si ribalti in avanti lo schienale posteriore, ci stanno solo oggetti poco ingombranti. Su strada la Suzukina si rivela un’auto sincera e alla portata di tutti, con sottosterzo piuttosto marcato che suggerisce una guida tranquilla. Meglio dunque non farsi prendere troppo la mano, anche perché lo sterzo non è né rapido né molto preciso e i freni hanno spazi d’arresto piuttosto lunghi, specialmente sui fondi irregolari, dove l’Abs va un po’ in crisi. Il controllo elettronico della stabilità, tra l’altro, è presente solo sugli esemplari nell’allestimento più ricco. L’assetto non è particolarmente rigido ma lascia spazio a qualche sobbalzo di troppo sulle irregolarità secche, come sui binari del tram oppure sul pavé dei centri storici.