Stangata per gli automobilisti: in un anno, il prezzo medio della RC Auto (388 euro) è lievitato del 7,9%. Si tratta di un dato ufficiale, fornito dall’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che ha rilevato le tariffe a ottobre 2023. Più penalizzato chi abita in province dove il numero di incidenti e frodi è particolarmente elevato. I record? Si pagano 556 euro a Napoli, e 499 euro a Caserta. Sorridono invece gli aostani, che versano mediamente 239 euro.
Addio ribassi. Nel 2013, la RCA media ammontava a 516 euro: da allora, una sfilza di ribassi sino ai 381 euro del 2020. Poi, l’inversione di tendenza, con la ripresa post Covid, sino al picco attuale. La nota Ivass non accenna alle ragioni, anche se è presumibile che il grosso degli aumenti dipenda dal boom dell'inflazione (fenomeno ora in rapida inversione e che quindi potrebbe farsi sentire più avanti). Fra i mille fattori che incidono c'è pure la frequenza dei sinistri, ossia il numero di incidenti ogni 100 auto circolanti: limitandoci all’ultimo periodo, siamo passati dal 3,1% del 2021 al 3,27% dell’anno scorso e al 3,34% del 2023.
Tutto ha un rischio. Per risparmiare, gli italiani puntano soprattutto sulla clausola Guida esperta, presente nel 64% dei contratti RCA. La polizza ammette al volante solo guidatori con certe caratteristiche: per esempio, over 23 anni con patente da almeno tre anni. Conducenti che statisticamente causano meno incidenti, rappresentando un pericolo inferiore di rimborso assicurativo. Per un mini taglio alla tariffa base, variabile in funzione della compagnia, il titolare della RCA si espone tuttavia a un rischio: se, al momento del sinistro provocato con responsabilità piena, la vettura era guidata da una persona diversa rispetto a quella indicata nel contratto, l’assicurato paga una penale. Quanto? Dipende dalla polizza: per esempio, 5.000 euro di franchigia massima è l’importo che l’automobilista dovrà versare alla propria assicurazione. La quale ha il diritto di tutelarsi sempre e comunque: o con prezzi elevati o con clausole a proprio vantaggio, in un mercato liberalizzato nel 1994.
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