A più di un mese dall'avvio dell'iniziativa, continuano ad arrivare in redazione numerose adesioni all'appello "nessun privilegio con la patente a punti", lanciato dopo che il Governo aveva raggiunto un accordo con le associazioni degli autotrasportatori per prevedere nel nuovo Codice della Strada sanzioni più miti per alcune categorie di utenti, come appunto i camionisti e i taxisti.

L'appello, rivolto al ministro Pietro Lunardi, sembra avere avuto l'effetto sperato, dato che il Governo non parla più di "sconti" (peraltro previsti in un testo ufficiale leggibile sul sito internet di Palazzo Chigi), ma di semplice raccomandazione ai prefetti affinché questi ultimi nel decidere sull'eventuale ritiro delle patenti tengano conto delle esigenze di chi sulla strada lavora.

Il caso, nel frattempo, è nuovamente approdato in Parlamento, a seguito di un'interpellanza presentata il 26 giugno dal presidente dei deputati della Margherita, Pierluigi Castagnetti, e da altri cinque parlamentari al ministro dell'Interno, a seguito proprio di alcune dichiarazioni rilasciate da Lunardi alla nostra rivista.

Oggi (martedì), il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, partecipando alla trasmissione "Radio anch'io" ha accusato "Quattroruote" di avere strumentalizzato le sue affermazioni. Si tratta di accuse infondate e gratuite, che possiamo facilmente confutare, mettendo a disposizione di chi fosse interessato la registrazione del colloquio con il ministro, avvenuto nella mattinata del 10 maggio.

Ecco il testo dell'interpellanza: