I prezzi di listino delle automobili non aumenteranno l'1 ottobre 2012. O meglio, non aumenterà la tassa che grava su tutti i beni di consumo, auto comprese, e i servizi, cioè l'Iva. Il previsto "ritocco" dell'imposta, dal 21% attuale al 23%, è per il momento rimandato all'1 luglio 2013. L'Iva, poi, anziché aumentare di un altro mezzo punto, come previsto inizialmente, dovrebbe discendere al 22% a partire dal 2014. È una delle misure contenute nel cosiddetto decreto "spending review", approvato dal governo nei giorni scorsi.
Paracadute. L'obiettivo dell'esecutivo guidato da Mario Monti, tuttavia, resta immutato: fare in modo che questo ulteriore ritocco dell'imposta, introdotto alla fine dell'anno scorso con il famoso "decreto salva Italia", non si verifichi mai. Era questo, in realtà, il fine del governo già al momento di mettere sotto osservazione la spesa pubblica: tagliare le uscite di una misura sufficiente a evitare l'aumento dell'Iva, aumento che avrebbe riguardato anche l'aliquota ridotta del 10%, innalzata al 12%. Obiettivo mancato, per ora, anche se, secondo alcuni addetti ai lavori, il rinvio è solo una rete di sicurezza, una sorta di automatismo che scatterebbe nel caso in cui lo stato dei conti pubblici, tra un anno, fosse tale da richiedere una misura di emergenza come quella. Cosa che, salvo un imprevedibile, allo stato attuale, deterioramento dei conti pubblici, sarebbe da escludere.
Aumenti. Su Quattroruote di febbraio 2011 avevamo analizzato l'impatto che l'aumento dell'imposta al 23% avrebbe provocato sia sui prezzi di listino di un vasto campione di vetture di tutti i segmenti sia sui relativi valori residui a tre anni. Si andava da meno di 200 euro di aumento di una Toyota Aygo e di una Fiat Panda ai quasi mille euro di una Mercedes-Benz E 350 BlueTec Elegance o di una BMW 530d Futura. Aumenti che, c'è da starne certi, avrebbero dato un'ulteriore mazzata a un mercato che più depresso non si può. Proprio a causa (ma non solo) dell'aumento dell'imposta al 21% (per auto, carburanti, ricambi, assicurazioni, manodopera eccetera) entrato in vigore lo scorso anno con la manovra estiva del governo Berlusconi.
Mario Rossi
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it