Il documento unico di circolazione e proprietà è realtà. Il governo ha approvato il decreto legislativo che attua una delle deleghe contenute nella legge di riforma della pubblica amministrazione, quella, appunto, che prevedeva il superamento del doppio documento, la carta di circolazione, rilasciata dalla Motorizzazione civile, e il certificato di proprietà, rilasciato dal Pubblico registro automobilistico gestito dall’Aci. Da giugno 2018 il doppio regime scomparirà. Nella "nuova" carta di circolazione, che sarà rilasciata dalla Motorizzazione civile, saranno annotati anche eventuali gravami e fermi amministrativi, informazioni che contineranno a essere raccolte dal Pra.
Resta il Pubblico registro. Il Pra, infatti, non scompare, eventualità peraltro prevista dalla stessa legge Madia, ma sarà fortemente depotenziato. Quasi certamente anche dal punto di vista economico, se sarà confermato ciò che aveva annunciato nei giorni scorsi il viceministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini, secondo il quale la nuova tariffa unica ammonterà a 30 euro in luogo della somma dei 10,20 euro dell’attuale tariffa motorizzazione e dei 27 euro dell’attuale tariffa Pra. Dunque, poco più di sette euro in meno sul fronte tariffario e due “bolli” in meno, equivalenti ad altri 32 euro, sul fronte delle imposte. In soldoni, invece dei 101,20 euro attuali, l’immatricolazione di un’auto nuova o il passaggio di proprietà di una vettura usata costerà 62 euro, 39,20 euro in meno. È probabile però che nella prima fase della miniriforma la tariffa complessiva non scenda e solo a partire dal secondo anno, cioè dal 2019, sia ritoccata all'ingiù. Si vedrà.
"Semplificazione per i cittadini". "Un solo documento" per l'auto, "una semplificazione per i cittadini", che partirà "dal giugno del 2018", ha commentato il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia parlando del decreto a cui ha lavorato "insieme al ministro Graziano Delrio".
Mario Rossi
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