Il preventivo
Questione di chiarezza
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Si suol dire che l'auto è la spesa più importante nella vita di una persona dopo l'abitazione (per chi può permettersi di comprarla). Ed è il preventivo che quasi sempre fa la differenza tra un acquisto andato a buon fine e uno mancato. Non soltanto per la cifra indicata in fondo, ma anche per le caratteristiche del documento che la riporta. Ordine, chiarezza e completezza non dovrebbero mancare mai. Eppure, ancora oggi, capita di vedersi consegnare fogli da interpretare, soprattutto quando, a casa, è il momento di tirare le somme e decidere se, appunto, comprare oppure no. E, soprattutto, da chi farlo.

Esigete un documento stampato al computer. Per fortuna, sono passati i tempi in cui, durante le nostre visite in incognito nelle concessionarie, ci vedevamo propinare preventivi redatti a mano da venditori sbrigativi e, alternativamente, piacioni o indisponenti, comunque spesso poco professionali. Oggi, anche se le eccezioni non mancano, entrando nello showroom di un dealer ufficiale (e sempre più anche negli autosaloni indipendenti) si ha quasi la certezza di uscirne con un documento compilato e stampato al computer. Se non altro perché i dati del cliente sono preziosi, sia per la Casa sia per la concessionaria. Che, dunque, in cambio di queste informazioni, è disposta a rilasciare un documento vincolante per il venditore.

E pretendere ordine e chiarezza. L'ordine, la chiarezza e la completezza delle informazioni, invece, non sono affatto scontati. Può capitare di vedersi consegnare preliminari con indicati i prezzi imponibili e l'Iva a parte anche se si è un privato, oppure con lunghe liste di voci non suddivise per argomenti (auto, accessori, servizi, spese, incentivi, sconto) o, ancora, con prezzi finali senza l'indicazione dello sconto, che il venditore si limita a comunicare verbalmente. Per non parlare di quelle voci incomprensibili che sembrano buttate lì apposta per confondere le idee o, peggio, per aumentare il prezzo finale. Un esempio? I famigerati kit europei, inventati qualche lustro fa da concessionarie particolarmente fantasiose, più interessate a ridurre surrettiziamente lo sconto che bene o male erano costrette a fare che a migliorare la propria efficienza.

Che cosa deve essere indicato nel preventivo. Il documento deve riportare ragione sociale, indirizzo, telefono, email e sito web del dealer. Il preventivo deve avere un numero progressivo e la data in cui è stato redatto. Dovrebbe anche riportare il nome e un recapito della persona a cui è consegnato. La vettura oggetto di preventivo deve essere chiaramente e univocamente individuata: marca, modello, versione,  allestimento e colori di carrozzeria e interni. È fondamentale l'ordine: prima l'auto, poi gli accessori, quindi gli eventuali servizi a pagamento o gratuiti, infine, le spese e le imposte. Se il cliente è un privato, tutte le cifre indicate sul preventivo devono essere "Iva compresa". Va evitata la scomposizione in imponibile e imposta. Alla fine di ogni parte del preventivo dev'essere indicato il totale parziale, così da rendere evidente il peso di ciascuna voce sulla somma totale. L'eventuale sconto e gli incentivi statali o locali devono essere indicati separatamente. In fondo al documento, va riportata e messa bene in evidenza la cifra finale che il cliente deve pagare (in contanti, con un finanziamento o con un mix delle due formule) per mettersi al volante della vettura. Ogni preventivo ha una scadenza. Nelle annotazioni finali dovrebbero essere indicati anche i tempi di consegna dal momento dell'ordine.

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