Prendi i soldi e scappa. Questo, in sintesi, il meccanismo della truffa ideata da S.P., il titolare di un autosalone autorizzato Fiat di Molfetta (in provincia di Bari) arrestato il mattino del 16 marzo dalla Guardia di Finanza della cittadina pugliese durante un'operazione denominata "Ghost car".

Del disinvolto rivenditore, già oggetto di una movimentata puntata di "Striscia la notizia" (che l'ha scovato in un ristorante e inseguito per strada), parla anche un servizio sul fenomeno dei fallimenti dei concessionari d'auto che il lettori di "Quattroruote" troveranno sul fascicolo di aprile. Il personaggio ha venduto, a partire dall'aprile dell'anno scorso, oltre 40 vetture nuove ad altrettanti clienti (tra i quali alcuni disabili), incassando il denaro, ma senza consegnarne neppure una.

Alcuni dei malcapitati, rimasti letteralmente con un palmo di naso, avevano pagato l'auto in contanti (anche più di 14 mila euro), ma, oltre a non averla mai neppure guidata, si sono pure visti recapitare a casa i bollettini delle rate relative a finanziamenti che non avevano richiesto, il cui importo è stato ovviamente incassato dall'autosalone truffaldino. Il titolare è al momento l'unico arrestato (le indagini sono tuttora in corso), ma denunciate a piede libero ci sono altre sette persone, fra le quali alcuni suoi dipendenti e il responsabile della finanziaria che ha erogato i prestiti.

Pesante, per tutti, l'imputazione: associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata. E l'autosalone? Attualmente è chiuso, anche se non risulta che siano state avviate le procedure fallimentari.

Nell'immagine in alto, una delle vittime della truffa (a sinistra) racconta la sua disavventura a "Striscia la notizia".