La definiscono arte del riciclo creativo: inventare e costruire oggetti partendo da materiali di recupero, come i vecchi copriruota. È l’intuizione di Ptolemy Elrington, ideatore delle Hubcap Creatures (letteralmente “creature coprimozzi”): sculture moderne, realizzate con vecchie borchie.
Centinaia di soggetti. Nato a Londra nel 1965, ha studiato design al Bradford and Ilkley College. Assieme ad alcune esperienze nel campo della scenografia e delle costruzioni, gli studi accademici sono stati fondamentali per la sua arte. Dal 1998 a oggi, lo scultore ha realizzato centinaia di soggetti - ispirati, per lo più, al mondo animale - nel laboratorio di Saltdean, piccolo borgo dell’East Sussex vicino a Brighton, dove vive. Al momento, è al lavoro su una rana, un husky, alcuni corvi e persino uno yacht.
La tecnica. Per realizzare le sue opere, Ptolemy fissa tra loro con un filo i vari elementi (borchie, ma anche vecchi paraurti), sfruttando i loghi come decorazioni. Non nasconde una particolare predilezione per alcuni marchi: “I copriruota della Mercedes e della BMW sono resistenti e flessibili, con buone finiture”, ci spiega. “Le borchie sono oggetti molto versatili, dal design gradevole e facili da lavorare. E hanno spesso il vantaggio di essere gratuiti, in quanto materiale di recupero che trovo negli sfasciarrozze. Mi piace l’idea che tornino a vivere sotto nuove forme”.
Acquistate in tutto il mondo. Le sculture, vendute con prezzi che variano da poche centinaia a migliaia di sterline, vengono acquistate in tutto il mondo. Anche in Italia: alcuni suoi pezzi sono finiti in due gallerie d’arte milanesi. E non mancano quelle realizzate su commissione. “Un paio d’anni fa ho creato la mia scultura più grande - una gigantesca ape - per la campagna di una multinazionale belga specializzata in detersivi biodegradabili. Ma mi hanno commissionato anche un’istallazione con cinque enormi uccelli, finora la mia opera più costosa: 20 mila sterline”.
Alessandro Mirra
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