L'ha spuntata l'equipaggio composto da Guido Barcella e Ombretta Guidotti, a bordo di una Porsche 356 del 1963: così, con una tensione agonistica via via sempre più alta, s'è concluso l'ormai tradizionale Trofeo di Regolarità Loro Piana Classic. Il Raduno dei Raduni è anche questo: agonismo puro, competizione, concentrazione. La formula di gara a eliminazione non concede tregua né offre possibilità di recupero: ogni errore può essere decisivo, non lascia scampo.
Precisione assoluta. I dieci migliori regolaristi d'Italia che si sono sfidati quest'oggi sull'asfalto della pista di Vairano conoscono bene le regole del gioco. In un crescendo di emozioni, tra gli applausi del pubblico incuriosito da questa insolita gara, i concorrenti hanno alzato il ritmo delle loro prestazioni. Tra questi, Massimo Raimondi - terzo alla fine - s'è guadagnato la coppa per la miglior prestazione assoluta: nel corso delle eliminatorie, infatti, ha completato tutti e cinque i passaggi sui pressostati collezionando solo cinque centesimi di secondo di penalità. Come dire meno, molto meno di un battito di ciglia.
Auto in gara. Al di là della componente agonistica, va detto che i nostri amici regolaristi sono scesi in gara con vetture molto interessanti e spesso neppure facili da manovrare tra i birilli: dall'Aston Martin International Le Mans del 1933 di Giovanni Moceri alla Lancia Fulvia Rallye 1.6 HF "fanalone" del 1970 di Massimo Raimondi, passando dalle due Healey Silverstone 2500 di Tiberio Cavalleri ed Enrico Scio, secondo classificato, dalle svariate Porsche 356 di Guido Barcella, Fabio Scio e Claudio Savoini e la 911 Carrera 2.7 di Gennaro Luigino, fino alla Siata 636 Gran Sport del 1937 (con all'attivo due Mille Miglia di quelle vere disputate) e alla Lancia Aprila del 1938 dell'equipaggio femminile composto da Cristina Meini e Rossella Labate.
Redazione online
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