Su “quel ramo del Lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti” tanto caro al Manzoni è nato un evento sui generis che mixa un bel parterre di auto d’ogni epoca e barche vintage — per la stragrande maggioranza alimentate da propulsori nati per la strada — con l’atmosfera gioviale di una festa organizzata da amici appassionati di motori, con collezionisti e addetti ai lavori. Si chiama Nautilus, viene organizzato dai ragazzi di Motoring Attitude e questa volta, per la seconda edizione, c’eravamo anche noi di Quattroruote.
Cosa c'era da vedere. Cinquanta le vetture presenti — dalle anteguerra alle supercar appena entrate a listino, passando per un cospicuo numero di classiche e youngtimer —, insieme con un runabout Riva e tre scafi da corsa anni Sessanta/Settanta: si sono dati appuntamento nell’incantevole cornice razionalista dell’Hotel Nautilus, a pochi chilometri da Lecco. A catturare la nostra attenzione, oltre alle ormai immancabili Fiat Panda 4x4 stilizzate da Giugiaro, l’eleganza senza tempo di una Lancia Flaminia Convertibile Touring e il dinamismo di una ISO Rivolta A3C, ma anche tante belle Ferrari — 456M GT e 360 Challenge Stradale in primis — una rarissima Jaguar XJ220 o le recentissime Porsche 911 GT3 RS e 911 Dakar. In loco anche il tuner meneghino Romeo Ferraris, a ridosso della spiaggia con una Morgan Plus Six e una Caterham 340 S preparata da oltre 200 cavalli.

foto di Angelo Starla Zhang
Quella 8C rivisitata. Tra i partecipanti anche il team di Officine Fioravanti — salito alla ribalta nel 2021 per il loro restomod della Ferrari Testarossa di colore bianco —, che ha presentato in anteprima mondiale la propria rivisitazione della Alfa Romeo 8C Competizione, il gioiello prodotto in sole 500 unità negli stabilimenti Maserati tra il 2007 e il 2010 per conto del Biscione. L’opera del designer tedesco Wolfgang Egger, svelata come concept al Salone di Francoforte 2003 e spinta dal V8 Ferrari F136 da 450 cavalli, ha ricevuto un pacchetto di modifiche inedite tra le quali spicca un cambio manuale montato sull’infrastruttura elettronica originale.
Due buggy d'autore. L’artista inglese Benedict Radcliffe, celebre per le sue sculture automotive in scala 1:1 realizzate modellando tubi d’acciaio colorati, ha preso parte all’happening con due creazioni originali e, contrariamente al solito, semoventi. Si tratta di due dune buggy artigianali, realizzate dal suo team Very Heavy Products: quella in arancione fluo, soprannominata Outlaw, monta un flat-4 da 1.3 litri e vanta una configurazione 2+2; quella in verde fluo, la Bandido, più orientata all’uso stradale, ospita invece un più grintoso flat-four da 2.0 litri.

Foto di Angelo Starla Zhang
I risultati del concorso d'eleganza. A metà pomeriggio, tre Amphicar 770 — tutte di colore rosso — hanno sfidato a più riprese le onde del Lario catturando gli sguardi incuriositi degli ospiti e faticando non poco a riguadagnare la spiaggia da dove erano partite. Qualche ora più tardi, infine, la giuria presieduta dal giornalista Pino Allievi - in compagnia dei collezionisti Axel Marx e Giancarlo Pietra — ha assegnato i premi alle prime tre vetture fra quelle che hanno partecipato al tanto informale quanto immancabile concorso d’eleganza. Prima classificata la Lancia Aurelia B20 (1950) di Marco Togni; dietro di lei la Aston Martin Vantage (2008) di Roberto Formiga e terza piazza guadagnata dalla Delage D6 80 (1936) di Andrea Caimi. Le tre vetture preferite dal pubblico ed elette tramite referendum collettivo, invece, sono state la ISO Rivolta A3/C Sanction II (1963-64, ricreazione 2009) di Federico Negri, la Jaguar XJ220 (1993) di Maurizio De Angelis e la Ferrari Mondial Cabriolet (1985) di Francesco Panzeri.
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